Mercati europei: protagonista la volatilità. In primo piano dati cinesi e tapering
Volatilità diffusa sui principali mercati europei in questo avvio di settimana. Dopo una partenza in moderato rialzo i listini continentali si muovono ora poco sotto la linea della parità: a Parigi il Cac avanza dello 0,06% a 4.258 punti, mentre il Dax cede lo 0,10% a 9.070. Incerto il Ftse 100 che viaggia a 6.708 punti.
L’ottava inizia con le indicazioni arrivate nel fine settimana dalla Cina, con l’inflazione di ottobre che ha mostrato un rialzo del 3,2% su base annua, mentre la produzione industriale è salita al 10,3%, battendo le attese degli analisti ferme a +10%. Ferme le vendite al dettaglio al 13,3%.
Nonostante le buone indicazioni giunte dalle seconda economia mondiale, nella testa degli investitori rimane sempre un chiodo fisso: ovvero il timing del tapering, la riduzione graduale del QE. Ed è per questa ragione che nella settimana da poco partita si continua a ragionare sulle prossime mosse della Federal Reserve in scia ai dati sul mercato del lavoro diffusi venerdì scorso, con l’occupazione che è cresciuta più del previsto.
“La settimana entrante propone anche molti discorsi Fed, che saranno interessanti per capire se eventualmente la banca centrale americana stia valutando l’opportunità di un avvio anticipato del tapering a dicembre – affermano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo – La principale incertezza che potrebbe pesare sulle decisioni di politica monetaria riguarda le questioni fiscali, per le quali dovrà essere trovata una soluzione definitiva entro la prima metà di dicembre”. Tra i discorsi più attesi della settimana spicca quello del governatore uscente della Fed, Ben Bernanke, in calendario giovedì 14 novembre.
Giornata volatile anche per Piazza Affari. Il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,31%, scivolando sotto quota 19 mila punti. A Milano sono due le storie di giornata: Unicredit (-0,09%9 che oggi comunicherà i conti del terzo trimestre e Telecom Italia (+1,54%, la migliore del listino) che rimbalza dopo il tonfo di venerdì.
Unicredit, secondo la stima calcolata da analisti rappresentanti 23 broker italiani e internazionali che coprono il titolo, si aspetta nel terzo trimestre un utile netto pari a 203 milioni di euro. Il margine d’intermediazione dovrebbe attestarsi a 5,817 miliardi di euro mentre il risultato netto di gestione è stimato a 487 milioni. L’utile ante imposte è previsto a 571 milioni di euro. Tra le big del comparto bancario mercoledì spetterà a Intesa Sanpaolo alzare il velo sui risultati trimestrali.
Intanto sul secondario lo spread Btp-Bund viaggia sotto quota 240 punti base e più precisamente a 238,1 punti, mentre Il rendimento del Btp decennale è al 4,117%.