Notizie Indici e quotazioni Mercati europei positivi: Ftse Mib nel mirino 22mila punti. Petrolio debole, sguardo a meeting Opec

Mercati europei positivi: Ftse Mib nel mirino 22mila punti. Petrolio debole, sguardo a meeting Opec

7 Agosto 2017 10:05

La settimana per i mercati europei prende il via in moderato rialzo nonostante la flessione a sorpresa della produzione industriale tedesca nell mese di giugno. I listini del Vecchio continente salgono anche grazie al sostegno di una Wall Street ancora da record. Gli indici americani non sembrano ancora aver saziato la loro fame da record e la chiusura di venerdì scorso lo dimostra chiaramente: il Dow Jones ha messo a segno la sua nona seduta consecutiva positiva e l’ottava su livelli record dopo le positive indicazioni arrivate dal mercato del lavoro statunitense per il mese di luglio (approfondisci la notizia). Positiva anche la chiusura di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha riagganciato la soglia dei 20 mila punti e ha terminato la giornata in rialzo di circa lo 0,5 per cento.

In questa seconda ottava di agosto rialzi, seppure contenuti, per i principali indici europei: il Dax sale a Francoforte dello 0,10%v a 12.310,5 punti, mentre il Ftse 100 e il Cac40 salgono di circa lo 0,24% rispettivamente a 7529,5 e 5216 punti. Stesso discorso per Piazza Affari, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,24% e prova a riagguantare la soglia dei 22 mila punti. Tra i migliori del listino milanese il titolo Banco Bpm che sale di circa il 2,6% dopo la semestrale e l’accordo per la cessione ad Anima del 100% di Aletti Gestielle SGR, per un prezzo in contanti pari a 700 milioni di euro.

Sul mercato valutario, l’euro/dollaro si muove sotto area 1,18 (ora scambia a 1,1791), mentre sul fronte delle commodity il petrolio perde terreno nel giorno della riunione dei produttori Opec e non Opec. Un meeting durante il quale si farà il punto della situazione sul mercato dopo gli accordi del novembre 2016 sui tagli alla produzione e dello scorso maggio: in attesa delle dichiarazioni il Wti cede lo 0,56% a 49,30 dollari al barile, mentre il Brent lascia sul terreno lo 0,65% a 52 dollari ad azione.

E infine sul fronte macro, in primo piano le indicazioni arrivate dalla Germania. La produzione industriale in Germania ha deluso le attese a giugno e ha mostrato una flessione mensile dell’1,1% dal precedente +1,2%, mentre il mercato pronosticava una crescita, seppur moderata, dello 0,2 per cento. Su base annua la produzione tedesca ha evidenziato un rialzo del 2,4% rispetto al +4,8 della passata lettura (dato rivisto da +5%). Anche in questo caso il dato è inferiore alle aspettative degli analisti che indicavano una crescita al ritmo del 3,7 per cento. Di fronte a questo dato l’economista Carsten Brzeski di ING invita a leggerlo  senza “allarmismo”. Secondo Brzeski nonostante l’inaspettata flessione di oggi nella produzione, l’economia tedesca è ancora sulla strada giusta per registrare un altro forte trimestre. Brzeski avverte però che gli scandali in primo piano nell’industria automobilistica tedesca potrebbero avere delle ripercussioni sull’economia.