Mercati europei in affanno dopo Moody’s torna a volare lo spread
Partenza in rosso per le borse europee, che questa mattina si sono svegliate con la notizia del downgrade di 114 banche da parte di Moody’s, e con nessuna novità positiva dal fronte Grecia. Il capo dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker ieri, prima di una conference call con i ministri delle finanze dell’Eurozona, si è detto fiducioso su una soluzione prima del 20 febbraio – data del prossimo Eurogruppo – ma, secondo fonti europee citate da Reuters, Finlandia e Olanda avrebbero invece premuto per rimandare gli aiuti ad Atene a dopo le elezioni presidenziali in aprile.
Vola lo spread Btp/Bund, a quota 399,1. Oggi sarà la Francia ad dover affrontare la prova dei mercati: attese le aste di titoli con scadenza 2014, 2015 e 2017 e di bond con scadenza 2022, 2023 e 2027.
Male il settore bancario dopo downgrade di Moody’s
Gli indici europei a mattinata inoltrata registrano una raffica di segni meno. Milano perde un punto e mezzo percentuale, il Cac 40 di Parigi si attesta sul -0,7%, il Dax di Francoforte registra un -1,35%, l’Ibex di Madrid perde il 2,36%. male anche Londra, con il Ftse 100 a -0,73%.
Si è ripercossa negativamente sul settore bancario la decisione di Moody’s di declassare 114 banche dell’unione Europea, tra cui 24 italiane, 21 spagnole, 10 francesi e 7 tedesche. L’indice Stoxx Europe 600 Banks, di conseguenza, scivola a -1,9% con la spagnola Bankia che perde oltre l’8% e Société Générale con oltre il -3%. L’istituto francese ha anche presentato i suoi dati: in deciso calo l’utile negli ultimi 3 mesi del 2011. La banca transalpina nel quarto trimestre ha riportato un utile netto di 100 mln di euro dagli 874 mln dell’analogo periodo 2010. Riscontri inferiori alle attese che erano di 317 mln (consensus Bloomberg). Nell’intero 2011 il gruppo ha riportato utili per 2,4 mld con Eps pari a 3,20 euro per azione. Il board della banca parigina ha confermato la decisione di non distribuire il dividendo. Il Core Tier 1 ratio a fine 2011 risulta al 9%, in linea con il target indicato dall’Eba con 6 mesi d’anticipo.
Cali entro il punto percentuale anche per Ubs e Deutsche Bank, che sono tra gli istituti che potrebbero vedere il loro rating ridotto da parte di Moody’s. Sotto osservazione anche i rating di Credit Suisse, Morgan Stanley, Goldman Sachs, Jp Morgan e Citigroup.
Per le italiane, Moody’s ha posto sotto revisione per un possibile declassamento il rating a lungo termine “A2”, quello a breve termine “P-1” e il Bank Financial Strength Rating “C+” di Intesa Sanpaolo. Inoltre, l’agenzia internazionale ha posto in credit watch negativo il giudizio a lungo termine “A2” e quello a breve termine “P-1” di Banca Imi. Intesa san Paolo al momento perde l’1,21%, ma va male tutto il settore bancario, con Banco Popolare a -2,40%, BPM a -3,08% e Unicredit oltre il -3%.
Settore assicurativo, male Axa e Zurich dopo i conti
Per quanto riguarda il settore assicurativo, la francese Axa e la svizzera Zurich hanno presentato i dati trimestrali. Salgono del 57% i profitti di Axa, ma restano sotto le attese: l’assicuratore francese ha riportato profitti netti 2011 da 4,32 miliardi di euro, provenienti dalla vendita di asset, che hanno compensato la svalutazione dei titoli greci detenuti in portafoglio. Gli analisti si attendevano un risultato da 5,96 miliardi di euro. Nel 2010 il risultato si era attestato a 2,75 miliardi di euro. I fatturato sono però calati del 4% a 86,1 miliardi di euro contro gli 89,4 dell’anno scorso. Il titolo al momento registra un -3% a Parigi.
Per Zurich, risultati minati dall’alluvione in Thailandia e dal terremoto in Nuova Zelanda: l’assicuratore svizzero ha riportato un profitto netto per il quarto trimestre in calo di oltre il 45% a 557 milioni di dollari dagli 1,03 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato si è attestato sotto le attese degli analisti di Bloomberg, che si attestavano a 729,1 milioni di dollari in media. I profitti operativi sono scesi del 25% a 1 miliardo di dollari dai precedenti 1,33 nell’ultimo trimestre del 2010. I dividendi tuttavia sono stati confermati a 18,5 dollari per azione. Il titolo al momento riporta un -1,42% sulla borsa svizzera.
Settore auto in affanno
Negativo in Europa il settore auto, con l’indice Stoxx Europe 600 Automobile & Parts a XXX%. Le immatricolazioni del gruppo Fiat a gennaio in Europa (27 Paesi+Efta) hanno segnato un calo del 15,9% a 69.479 vetture contro le 82.602 dello stesso periodo dell’anno scorso. La quota di mercato si è attestata al 6,9% dal 7,7% di gennaio 2011. Il solo marchio Fiat ha immatricolato 48.700 auto nuove con una quota di mercato del 4,9%. In rialzo dell’8,3% le vendite per Lancia/Chrysler con oltre 9 mila immatricolazioni.
Il gruppo Renault ha presentato i dati trimestrali, archiviando il 2011 con ricavi pari a 42,628 mld di euro, in crescita del 9,4 per cento rispetto al 2010. Il margine operativo è rimasto sostanzialmente stabile a 1,091 mld, pari al 2,6% dei ricavi, in linea con il consensus Bloomberg. L’utile netto è sceso a 2,139 miliardi di euro, il 40,1% sotto i 3,49 mld del 2010 che erano stati influenzati positivamente dalla plusvalenza da 2 miliardi di euro legata alla cessione della partecipazione in Volvo. Renault vede il mercato auto globale (auto + veicoli commerciali leggeri) salire del 4 per cento nel corso di quest’anno con i mercati extraeuropei che dovrebbero continuare nel percorso di crescita, specialmente Brasile (5%) e Russia (8%). Il mercato europeo dovrebbe invece registrare una contrazione tra il 3 e il 4% (-7/8% in Francia).
Il titolo Fiat al momento registra un -1,79% mentre per Renault si attesta al +2,27%.