Mercati europei cauti dopo frenata manifattura Cina. Piazza Affari sostenuta da bancari, Luxottica crolla
Volatilità protagonista assoluta nella prima seduta del mese di febbraio, con i mercati europei mostrano un atteggiamento cauto dopo le deludenti indicazioni arrivate dall’attività manifatturiera cinese che si è contratta al ritmo più marcato da quasi tre anni e mezzo e dalla zona euro, dove la crescita del manifatturiero è rallentata all’inizio del 2016. I listini rimangono ancora in preda dell’andamento delle quotazioni del petrolio e sempre focalizzati sulle prospettive di crescita dell’economia globale.
In questo scenario che rimane ancora incerto, dopo un avvio in moderato rialzo, in parte sostenuto dalla positiva chiusura di Tokyo e Wall Street, i segni negativi si sono fatti largo nel Vecchio continente: il Cac40 e il Dax cedono circa mezzo punto percentuale rispettivamente a 4396 punti e 9751 punti, mentre il Ftse 100 lascia sul terreno lo 0,36% a 6061,55 punti.
Pmi: attività manifatturiera cinese ai minimi da tre anni
Il 2016 non è partito nel migliore dei modi per l’attività manifatturiera cinese che rallenta e scivola a gennaio ai minimi da oltre tre anni. L’indice Pmi ufficiale è sceso a 49,4 punti, peggio delle attese di 49,6 punti, da 49,7 punti di gennaio, restando sotto quota 50, dunque in territorio di contrazione. Si tratta della lettura più debole da agosto 2012. Nemmeno dalla zona euro sono arrivate notizie confortanti: l’indice finale destagionalizzato Pmi sul manifatturiero dell’Eurozona ha registrato a gennaio 52,3 punti, in discesa da 53,2 di dicembre e in linea con la precedente stima flash. Il Pmi è tuttavia rimasto al di sopra della soglia di 50 per trentuno mesi consecutivi.
“Dopo aver registrato crescite più veloci per tre mesi consecutivi, durante l’inizio del 2016 si è inceppata l’economia manifatturiera dell’eurozona – ha dichiarato Chris Williamson, capo economista presso Markit -. Il tasso di crescita è crollato dal valore maggiore in 20 mesi registrato a fine 2015. Anche la crescita dei nuovi ordini, esportazioni e produzione ha mostrato rallentamenti”.
Timidi rialzi a Piazza Affari grazie alla reazione dei bancari. Giù Luxottica
Timidi progressi a Piazza Affari, con il Ftse Mib che sale dello 0,15% a 18.685,08 punti. A sostenere l’indice milanese i bancari, con il risiko degli istituti di credito tricolore che rimane sempre al centro dell’attenzione. In testa al Ftse Mib si piazza Banco Popolare (+6,3) in scia alle dichiarazioni dell’a.d. Pierfrancesco Saviotti, che a margine del AssiomForex ha confermato che sono in corso contatti per una fusione con Bpm (+3,8%). Bene anche Mps (+3,7%), Ubi Banca (+3,2%) e Unicredit (+3,15%). Crolla, invece, Luxottica (-8% ora sospesa per eccesso di ribasso ) dopo le dimissioni di Adil Khan che ha lasciato l’incarico di amministratore delegato mercati e consigliere a poco più di un anno dal precedente riassetto. Leonardo Del Vecchio rientra alla guida operativa del gruppo veneto degli occhiali, mentre Massimo Vian prosegue nel ruolo di amministratore delegato prodotto e operations.