Mercati entrano in un mese chiave, trend sarà fortemente influenzato da futuro dell’euro
Il rally delle ultime sedute di novembre ha permesso ai mercati di entrare nell’ultimo mese dell’anno con un maggiore ottimismo rispetto a una settimana fa con i principali indici europei che hanno messo a segno un recupero a doppia cifra rispetto ai minimi intraday toccati venerdì scorso. Il bilancio di novembre rimane comunque negativo con il Ftse Mib che ha chiuso il mese in calo di quasi 5 punti percentuali.
Mossa congiunta banche centrali dà fiato ai mercati, domani le payrolls Usa
Ieri i mercati azionari mondiali hanno beneficiato della mossa congiunta delle sei principali banche centrali mondiali che hanno tagliato i tassi di interesse sulle linee di credito swap in dollari di mezzo punto percentuale. Come è avvenuto nel 2008, l’obiettivo dichiarato è “allentare le tensioni dei mercati finanziari fornendo una maggiore liquidità al sistema finanziario globale”. Decisione che ha favorito anche il restringimento degli spread sull’obbligazionario con lo spread Btp/Bund sceso con decisione sotto la soglia dei 500 punti base fino a posizionarsi in area 470 punti base.
Sul fronte macro buone indicazioni sono arrivate ieri dalle stime Adp sull’occupazione nel settore privato Usa, con un balzo a sorpresa di 206 mila unità. Buon viatico in vista della pubblicazione domani dei dati sul mercato del lavoro di novembre, con le non farm payrolls attese in progresso di 120 mila unità con tasso di disoccupazione stabile al 9%.
Ieri i mercati azionari mondiali hanno beneficiato della mossa congiunta delle sei principali banche centrali mondiali che hanno tagliato i tassi di interesse sulle linee di credito swap in dollari di mezzo punto percentuale. Come è avvenuto nel 2008, l’obiettivo dichiarato è “allentare le tensioni dei mercati finanziari fornendo una maggiore liquidità al sistema finanziario globale”. Decisione che ha favorito anche il restringimento degli spread sull’obbligazionario con lo spread Btp/Bund sceso con decisione sotto la soglia dei 500 punti base fino a posizionarsi in area 470 punti base.
Sul fronte macro buone indicazioni sono arrivate ieri dalle stime Adp sull’occupazione nel settore privato Usa, con un balzo a sorpresa di 206 mila unità. Buon viatico in vista della pubblicazione domani dei dati sul mercato del lavoro di novembre, con le non farm payrolls attese in progresso di 120 mila unità con tasso di disoccupazione stabile al 9%.
Oggi appuntamento con aste Spagna e Francia
Importanti aste oggi in Spagna e Francia. Madrid collocherà titoli con scadenza 4, 5 e 6 anni per massimi 3,75 miliardi di euro. Ieri lo spread tra Bonos decennali e Bund è sceso sotto la soglia dei 400 punti base. Parigi invece collocherà sul mercato tra 3 e 4,5 miliardi di euro di Oat a 6, 10, 15 e 30 anni. Ieri lo spread tra Oat francesi e Bund è sceso ai minimi a un mese a quota 111 punti base, in netto calo rispetto al record dall’introduzione dell’euro toccato a metà novembre oltre quota 200 punti base.
Importanti aste oggi in Spagna e Francia. Madrid collocherà titoli con scadenza 4, 5 e 6 anni per massimi 3,75 miliardi di euro. Ieri lo spread tra Bonos decennali e Bund è sceso sotto la soglia dei 400 punti base. Parigi invece collocherà sul mercato tra 3 e 4,5 miliardi di euro di Oat a 6, 10, 15 e 30 anni. Ieri lo spread tra Oat francesi e Bund è sceso ai minimi a un mese a quota 111 punti base, in netto calo rispetto al record dall’introduzione dell’euro toccato a metà novembre oltre quota 200 punti base.
Lunedì Monti toglie i veli alla nuova manovra correttiva, poi Bce e summit Ue
Gli investitori italiani attendono la nuova manovra italiana, che verrà varata dal CdM lunedì 5 dicembre, e il Consiglio europeo, in programma l’8 e 9 dicembre, chiamato a restaurare la fiducia sulla tenuta dell’euro. Giovedì prossimo sarà anche il turno della banca centrale europea passata lo scorso mese sotto la guida di Mario Draghi. In attesa della sempre più caldeggiata svolta che permetta alla Bce di svolgere anche il ruolo di prestatore di ultima istanza, l’Eurotower settimana prossima con ogni probabilità apporterà il secondo taglio consecutivo dei tassi riportandoli all’1%. E con l’arrivo del nuovo anno i tassi potrebbero scendere ancora con importanti case d’affari quali Morgan Stanley e Barclays che li vedono scendere velocemente allo 0,5%.
Per l’Italia, nonostante l’attuale contesto di incertezza, “sia il cambiamento di leadership politica che le misure presentate dal nuovo governo dovrebbero aiutare il mercato a riprendere fiducia sull’Italia”, rimarca oggi l’equity strategy mensile pubblicata da Intermonte. Allo stesso tempo, rimarca la sim, il costo di un break-up dell’euro e di default multipli non è quantificabile e sarebbe severo anche per i paesi virtuosi come la Germania.
Gli investitori italiani attendono la nuova manovra italiana, che verrà varata dal CdM lunedì 5 dicembre, e il Consiglio europeo, in programma l’8 e 9 dicembre, chiamato a restaurare la fiducia sulla tenuta dell’euro. Giovedì prossimo sarà anche il turno della banca centrale europea passata lo scorso mese sotto la guida di Mario Draghi. In attesa della sempre più caldeggiata svolta che permetta alla Bce di svolgere anche il ruolo di prestatore di ultima istanza, l’Eurotower settimana prossima con ogni probabilità apporterà il secondo taglio consecutivo dei tassi riportandoli all’1%. E con l’arrivo del nuovo anno i tassi potrebbero scendere ancora con importanti case d’affari quali Morgan Stanley e Barclays che li vedono scendere velocemente allo 0,5%.
Per l’Italia, nonostante l’attuale contesto di incertezza, “sia il cambiamento di leadership politica che le misure presentate dal nuovo governo dovrebbero aiutare il mercato a riprendere fiducia sull’Italia”, rimarca oggi l’equity strategy mensile pubblicata da Intermonte. Allo stesso tempo, rimarca la sim, il costo di un break-up dell’euro e di default multipli non è quantificabile e sarebbe severo anche per i paesi virtuosi come la Germania.
Concreto rischio recessione per l’eurozona, occhio ai titoli ben posizionanti fuori dall’Ue
L’attuale scenario incerto fa propendere Intermonte verso attori globali i cui titoli viaggiano a multipli “stressati” quali Autogrill, Luxottica, ENI, Saipem, Tenaris, Pirelli e STM. Un elemento di forza dell’equity italiano secondo Intermonte è proprio il fatto che più del 60% della market cap del mercato italiano sia riferibile a società che fanno la maggior parte del loro business fuori dalla zona euro. Inoltre non vanno tralasciate storie speculative quali Impregilo, Ansaldo STS e Finmeccanica. A livello settoriale view positiva di Intermonte su oil e tlc, mentre è neutrale su bancari e industriali.
L’attuale scenario incerto fa propendere Intermonte verso attori globali i cui titoli viaggiano a multipli “stressati” quali Autogrill, Luxottica, ENI, Saipem, Tenaris, Pirelli e STM. Un elemento di forza dell’equity italiano secondo Intermonte è proprio il fatto che più del 60% della market cap del mercato italiano sia riferibile a società che fanno la maggior parte del loro business fuori dalla zona euro. Inoltre non vanno tralasciate storie speculative quali Impregilo, Ansaldo STS e Finmeccanica. A livello settoriale view positiva di Intermonte su oil e tlc, mentre è neutrale su bancari e industriali.
Anche Equita ha pubblicato la sua view mensile rimarcando l’importanza degli sviluppi che si avranno a livello europeo e come la prospettiva di una ricaduta recessiva sta paralizzando le decisioni di investimento. “Tutti i sondaggi ormai indicano nella situazione di Eurolandia il principale elemento di rischio e appare evidente che non è più il singolo paese ad essere nel mirino, ma la valuta comune”, rimarca il monthly report di Equita.”Negli ultimi mesi tutti i paesi PIIGS hanno cambiato governo e avviato le riforme – prosegue la sim milanese – . Di fronte a questi passi concreti e all`aggravarsi delle tensioni pensiamo che la Germania dovrà attenuare la sua opposizione ad un intervento risolutivo della BCE. Ciò dovrebbe risollevare le quotazioni soprattutto di quei titoli che sono stati penalizzati nonostante che non abbiamo problemi di rifinanziamento e che possano catturare la domanda extra-europea come Fiat Industrial, Impregilo, Luxottica, Autogrill, Saipem, Danieli, Piaggio, Sorin”.