Mercati: dopo Jackson Hole euro sotto 1,32 e Btp al minimo storico. Kuroda: deflazione sempre deleteria
Jackson Hole ha rafforzato i trend in atto nelle ultime sedute: forza del dollaro e discesa dei rendimenti dei titoli di Stato. Questa mattina l’euro scambia sotto quota 1,32 nei confronti del biglietto verde, livello che non si vedeva da inizio settembre del 2013. Al meeting nel Wyoming Janet Yellen, numero uno della Fed, non si è sbilanciata molto sul prossimo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale Usa. Un evento che sarà legato all’andamento del mercato del lavoro, mentre è quasi certo che ad ottobre la Fed abbandonerà definitivamente il quantitative easing.
A mercati chiusi ha invece parlato Mario Draghi che ha ribadito come la Bce sia pronta ad utilizzare nuove misure non convenzionali per combattere la bassa inflazione, anche se il numero uno dell’Eurotower non ha mai nominato l’ipotesi di un quantitative easing in salsa europea. Questa mattina, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Haruhiko Kuroda, numero uno della Bank of Japan, ha dichiarato che “Mario Draghi farà tutto ciò che è necessario per prevenire il pericolo deflazione se e quando ci sarà un rischio serio in Europa”.
Ed è proprio la deflazione il nemico più temuto dai mercati. In quest’ottica venerdì riflettori accesi sulla lettura preliminare di agosto dell’inflazione della zona euro. Sempre al Corriere, Kuroda ha sottolineato “la nostra esperienza insegna quanto la deflazione, anche se modesta, sia sempre deleteria”.
Come accennato, oltre al rafforzamento del dollaro, le parole di Mario Draghi si stanno sentendo anche sul mercato secondario dei titoli di Stato. Il rendimento del Btp decennale è sceso nei primi scambi sotto la soglia del 2,50 per cento, valore che rappresenta il nuovo minimo storico.