Notizie Notizie Mondo Mercati da bolla dot-com? Fed teme squilibri finanziari e brusca ritirata dei tori

Mercati da bolla dot-com? Fed teme squilibri finanziari e brusca ritirata dei tori

23 Novembre 2017 08:13

Certo, il target dell’inflazione non è stato ancora raggiunto, come d’altronde anche in Eurozona. Ma i funzionari della Fed rimangono ottimisti sulla crescita dell’economia, sui fondamentali del mercato del lavoro, sulla solidità del settore manifatturiero e delle spese per consumi. C’è però qualcosa che preoccupa sempre di più i funzionari della Banca centrale Usa: è il trend degli asset finanziari, che alimenta le preoccupazioni sulla crescita di squilibri finanziari.

“Alla luce delle elevate valutazioni degli asset e della bassa volatilità dei mercati finanziari, diversi membri (del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed) hanno manifestato il timore su un aumento degli squilibri finanziari – si legge nelle minute – I funzionari temono che una forte correzione dei prezzi degli asset possa provocare danni all’economia”.

Allo stesso tempo, è stato fatto notare che i “cambiamenti normativi” hanno puntellato il sistema finanziario, garantendo “un notevole rafforzamento dei capitali e delle posizioni di liquidità nel corso degli ultimi anni”;  rafforzamento che, indubbiamente, ha reso l’intero sistema meno vulnerabile al rischio di shock o di improvvisi cali nei valori degli asset.

Detto questo, l’avvertimento emerso dalle minute della Fed ha messo sull’attenti i mercati, e in particolare il dollaro, che è scivolato al minimo in sei settimane. In particolare, il Dollar Index ha esteso le perdite dopo la pubblicazione delle minute del Fomc, chiudendo la sessione peggiore dallo scorso 7 settembre.

D’altronde, le preoccupazioni della Fed trovano conferma non solo nei record che l’azionario Usa ha inanellato per tutto l’arco del 2017, ma anche nel trend di alcuni indici più specifici, che fanno ricordare il sentiment di mercato della fine degli anni Novanta. Come il Philly Semiconductor Index, i cui livelli sono balzati di fatto a quelli segnati nel 1999, alla vigilia dell’esplosione della bolla dot com.

E, nelle loro previsioni per il 2018, le divisioni di ricerca di alcuni colossi di Wall Street stanno lanciando più di un avvertimento. Come quello dello strategist Michael Hartnett di Bank of America Merrill Lync, che prevede “la capitolazione” del mercato toro nel 2018, dopo il picco dello S&P 500 fino a 2.863 punti.