Mercati: banche in rosso e tassi Btp in tensione. Mps di nuovo in caduta
Banche in rosso a Piazza Affari e tassi Btp vicino ai massimi del 2016, toccati ieri sul mercato secondario in area 1,75 per cento. L’avvicinarsi delle elezioni presidenziali americane (8 novembre) e del referendum costituzionale (4 dicembre) aumentano il nervosismo sui mercati, con Piazza Affari che sta bruciando i guadagni accumulati durante il mese di ottobre. L’indice Ftse Mib lascia sul parterre circa 1,5 punti percentuali in area 16.650 punti con le banche a registrare le performance peggiori: Bpm cede il 4,80%, Banco Popolare il 4,90%, Intesa SanPaolo il 2,10%, Unicredit il 2,90%.
Sul mercato secondario questa mattina il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,67%, poco sotto i massimi del 2016, ma in decisa risalita rispetto ai minimi toccati a metà agosto a 1,04 per cento. Le banche si trovano poi alla vigilia del test dei conti del terzo trimestre. “Ci aspettiamo segnali di graduale declino del net interest income, mentre sotto i riflettori finiranno le strategie delle singole banche sui crediti deteriorati”, spiegano gli analisti di Ubi Banca che nel settore bancario italiano mostrano la loro preferenza per Intesa SanPaolo, Popolare dell’Emilia Romagna e CreVal.
Il referendum costituzionale è inoltre visto come un test sulla stabilità dell’Italia agli occhi dei grandi investitori internazionali. Senza contare che subito dopo il referendum Mps e Unicredit dovranno portare a termine i rispettivi piani di rafforzamento patrimoniale, con il mercato che guarda soprattutto al risanamento della banca senese.
A Piazza Affari Mps (-3,40% a 0,236 euro) continua a soffrire all’indomani della decisione di Corrado Passera di ritirare la sua proposta per il risanamento della banca senese. Il titolo del Monte è tornato sui livelli dello scorso 20 ottobre, quando da pochi giorni era iniziato il rimbalzo che ha raggiunto il suo apice sopra quota 0,40 euro. Secondo gli analisti di Banca Imi il rischio di esecuzione del piano di ristrutturazione presentato dal Ceo Marco Morelli, che prevede un rafforzamento patrimoniale di 5 miliardi di euro, resta elevato.