Notizie Notizie Mondo Mercati attendono al varco la Bce: ecco cosa attendersi su tassi e bazooka anti-spread

Mercati attendono al varco la Bce: ecco cosa attendersi su tassi e bazooka anti-spread

18 Luglio 2022 12:22

La settimana che inizia oggi culminerà giovedì 21 luglio con il meeting BCE che andrà ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dopo oltre un decennio. La Bce si è impegnata a un rialzo di 25 punti base, ma tra gli operatori di mercato c’è ancora chi ipotizza una mossa più aggressiva di 50 pb.  “Anche se la BCE potrebbe attenersi a quanto annunciato per questo mese, le crescenti pressioni inflazionistiche, aggravate dai crescenti rischi di scarsità di energia, favoriranno probabilmente l’approccio falco della banca centrale nel breve termine. Il Consiglio direttivo potrebbe confermare un rialzo di 50 punti base a settembre e ulteriori rialzi nel corso dell’anno”, argomenta Pietro Baffico, European Economist di Abrdn. 

Gli economisti vedono il tasso sui depositi, attualmente a -0,5%, in aumento di un quarto di punto questo mese e dello 0,5% a settembre, seguito da altri piccoli passi in ogni riunione successiva fino a marzo toccando un picco dell’1,25%.

I mercati attendono anche i dettagli dello strumento anti-frammentazione volto ad alleviare la pressione sugli spread. “Sembra probabile che il nuovo strumento sarà un mix della flessibilità offerta dal programma PEPP esistente, ma senza un tetto all’importo degli acquisti per dare credibilità allo strumento agli occhi dei mercati. In effetti, si spera che la sua mera esistenza significhi che non dovrà mai essere utilizzato”, asserisce Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM in Italia, che aggiunge: “Ma è difficile credere che le cose si riveleranno così semplici e probabilmente ci saranno richieste per avere una qualche forma di condizionalità collegata al programma. Con la politica italiana che sta affrontando un altro periodo di sconvolgimento, probabilmente crescerà la pressione per aumentare il livello di condizionalità. Tuttavia, dal punto di vista del mercato, maggiore è la condizionalità, minore sarà la credibilità dello strumento, il che rischia di creare l’ennesimo problema circolare per i decisori politici”.

“L’Europa non può permettersi una nuova crisi nella situazione attuale” – afferma Carsten Brzeski, economista di ING – . Ciò significa che la BCE dovrà sembrare ancora più determinata ad agire e significa anche una più facile condizionalità sul nuovo strumento”.

Nei prossimi giorni si riuniranno anche la Banca Centrale turca e quella del  Sud Africa, con quest’ultima attesa alzare i tassi di 50 pb, mentre quella russa (venerdì) è attesa ridurli di 50 pb. In calendario anche la riunione della Bank of Japan, unica banca centrale che non intende abbandonare la politica di tassi zero. Il tema dello yen debole potrebbe essere al centro della discussione nel meeting di giovedì.

Prosegue l’earning season e tornata di PMI di luglio

Intanto oltreoceano proseguirà la stagione degli utili con IBM, Bank of America e Goldman Sachs che riportano oggi i conti del secondo trimestre. Nei giorni successivi toccherà a Netflix,
Tesla e Twitter. Delle 35 società dell’S&P 500 che hanno riportato utili fino ad oggi, l’80,0% ha restituito utili superiori alle stime degli analisti. Ciò si confronta con una media a lungo termine del 66,1% e una media dei quattro trimestri precedenti dell’80,6%, Il tasso di crescita degli utili stimato per l’S&P 500 per il trimestre è del 5,6%, Se si esclude il settore energetico, il tasso di crescita scende al -3,4%.

In settimana sono attese anche le prime indicazioni di luglio degli indici PMI Manifatturiero e Servizi delle principali economie mondiali (venerdì). “Un particolare interesse sarà rivolto al settore manifatturiero tedesco atteso dal consenso di Bloomberg poco sopra 50, ma che non stupirebbe una discesa al di sotto considerata il peso della situazione energetica”, rimarca MPS Capital Services.

Questione gas tiene in ansia l’Europa

Mercoledì 20 luglio focus su Mario Draghi che interverrà in Parlamento. Gli scenari più probabili sono nuovo governo o elezioni anticipate. Sempre mercoledì è atteso il piano energetico promosso dalla Commissione Europea per difendere l’UE dallo stop delle forniture del gas russo.

Sempre sul fronte energetico, tutta l’attenzione questa settimana è sul fronte gas. La manutenzione annuale del gasdotto Nord Stream 1 terminerà il 21 luglio e c’è forte preoccupazione che i flussi di gas non riprendano una volta completata la manutenzione. Già prima dell’inizio della manutenzione annuale, i flussi di gas russo lungo il gasdotto erano di circa il 60% inferiori ai livelli normali. Gazprom ha attribuito questa caduta a un ritardo nella manutenzione delle turbine. Un periodo prolungato di riduzione dei flussi lungo il gasdotto significherebbe che l’Europa dovrà potenzialmente attingere alle scorte durante l’estate, il che lascerebbe la regione molto più vulnerabile in vista dell’inverno. Attualmente, lo stoccaggio di gas in Europa è pieno di poco meno del 63%, poco sotto la media quinquennale di circa il 65%, anche se sopra dei livelli visti in questa fase lo scorso anno a circa il 52%.