Mediobanca affonda in borsa, ecco cosa non ha convinto della trimestrale. Nagel: “Per M&A focus anche su Italia”
Corposo capitombolo in Piazza Affari per Mediobanca. Il titolo della merchant bank di piazzetta Cuccia è arrivato a cedere oltre il 7,6% 14,38 euro. Utile batte le attese, ma le altre voci del trimestre non convincono.
I riscontri del 1° trimestre
Nel primo trimestre dell’esercizio 2024/2025 il gruppo Mediobanca ha visto l’utile scendere a 330 milioni di euro, in calo del 6%su base annua, ma comunque superiore alle attese di consensus Bloomberg che erano 303,8 milioni. Sostanzialmente stabili i ricavi a 864,6 milioni (+0,1% a/a), in questo caso inferiori ai 870,8 milioni del consensus.
Il margine di interesse segna un calo del 2,2% a 485 milioni (stima 492,9 mln) pagando la discesa dei tassi di interesse e il rialzo del costo del funding (2,52%; +25bps anno su anno). Le commissioni salgono del 29% a 231 milioni (il consensus era più alto a 238 mln).
L’apporto di Assicurazioni Generali è calato a 105,4 milioni dai 138,4 milioni dello scorso anno per i minori risultati non operativi e del calo del segmento Danni.
Tra le divisioni del gruppo, si segnala la crescita del Wealth Management: ricavi +5% a €228 milioni, commissioni a 124 milioni (+15%) e utile netto +6% a circa 53 milioni.
La view degli analisti
Gli analisti rimarcano come l’utile maggiore del previsto sia il frutto di costi più bassi. Citi rimarca proprio come l’utile sia andato il 3% sopra quello che il consensus si attendeva in virtù di tasse più basse e minori accantonamenti per perdite su crediti; di contro l’utile operativo è stato del 2% più debole a causa di ricavi core più bassi, solo in parte compensati da costi migliori. A deludere Citi sono soprattutto margine di interesse, che era visto in ascesa, e le commissioni.
Equita parla di “Set di risultati solidi, senza grandi sorprese per noi (consensus era più ottimista su dinamica dei ricavi nel trimestre), con conferma guidance FY e progressivo miglioramento della dinamica commerciale. P/E stub 2025-26E = 8.6x-8x, dvd yield 7% + il buyback, con posizionamento favorevole in un contesto di graduale calo dei tassi e outlook positivo su Wealth management/CIB”.
Confermata la guidance
Mediobanca ha confermato gli obiettivi definiti nel piano «One Brand-One Culture». Per l’esercizio 2024-2025 si prevede che “il continuo potenziamento della distribuzione e la vivace attività commerciale di Wealth Management alimenteranno le masse della clientela con una raccolta annua di 9/10 miliardi, mentre la crescita selettiva degli attivi e l’attività di efficientamento consentiranno di ridurre ulteriormente gli asset ponderati per il rischio (-3 miliardi in dodici mesi a 47,4 miliardi) anche con l’introduzione dell’impianto normativo di Basilea IV”; i ricavi dei business bancari sono previsti in «moderata crescita» spinti dalla dinamica sostenuta (low double digit) delle commissioni, trainate dal WM e dai servizi a minor assorbimento di capitale del CIB; il margine di interesse si manterrà resiliente, in particolare nella seconda metà dell’esercizio; il cost/income si attesterà al 44%; il costo del rischio è previsto a 55 punti base; l’utile per azione è atteso crescere del 6/8%; la remunerazione degli azionisti prevede una crescita del dividendo, con cash pay out confermato al 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025) e attivazione del nuovo piano di buyback (385 milioni); la generazione del capitale è prevista elevata e tale da portare il Cet1 a fine anno al 15,5%-16%.
Nagel: guardiamo a medie acquisizioni anche in Italia
Il ceo Alberto Nagel ha ammesso che Mediobanca sta esaminando le opportunità nel wealth management per hnwi (individui con un patrimonio netto elevato), concentrandosi al contempo sulla crescita organica. Nagel ha aperto a operazioni di media dimensione, ma la priorità rimane la crescita organica. Il banchiere ha precisato che per eventuali operazioni si guarda “sicuramente anche l’Italia”. “Nella componente di wealth management intendiamo diventare un leader in Italia e poi anche all’estero, se ci sono opportunità distributive di fascia medio-alta le guardiamo”.
“L’obiettivo prioritario per questo esercizio è un forte potenziamento delle piattaforme distributive fisiche e digitali tale da consentire una crescita robusta e sostenibile dei ricavi di tutti i business oltre l’arco del piano, pur in un contesto macro differente. Mediobanca è pronta a cogliere le opportunità dello scenario dei prossimi mesi, grazie al posizionamento favorevole nel contesto di tassi in calo, affrontando la volatilità del contesto con la sua gestione prudente dei rischi”.