Mediaset si colora di rosso alla vigilia dei conti, Citi e Nomura consigliano di vendere
Settimana calda per Mediaset che domani dovrà affrontare il delicato test dei conti. Una prova già sostenuta dalla controllata Mediaset Espana, la ex Telecinco, che ha archiviato il primo trimestre 2011 con un utile netto di 40,7 milioni di euro, in calo del 20,5% rispetto ai 50,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. In flessione anche i ricavi, scesi a 266,1 milioni da 286,9 milioni di euro, e l’Ebitda, diminuito del 22% a 51,4 milioni. Risultati peggiori del consensus indicato da Reuters, che si aspettava un utile netto di 43,5 milioni, ricavi per 269,2 milioni e un Ebitda di 53,3 milioni.
La vigilia del gruppo di Cologno Monzese non è certo delle migliori, con il titolo che a Piazza Affari lascia sul parterre oltre 2 punti percentuali a 4,29 euro in scia ai giudizi negativi di Citigroup e Nomura. Il broker statunitense ha tagliato la raccomandazione a sell da hold, abbassando il target price a 3,80 dal precedente 4,90 euro. “Nonostante un elevato cash flow, alti dividendi e multipli relativamente sottovalutati, – scrive Citi nella nota odierna raccolta da Finanza.com – noi crediamo che Mediaset deluderà gli investitori riguardo alla battaglia per affermarsi nella pay per view, al declino strutturale nei canali principali free to air, allo scarso focus sul contenimento dei costi”.
Citigroup nota come la pay per view di Mediaset sia sempre più bloccata: “troppo costosa per un price leader e una qualità troppo bassa per attirare clienti. La base dei clienti è rimasta pressoché invariata rispetto allo scorso anno e la questione principale riguarda la capacità di Mediaset Premium di generare un ritorno significativo per il gruppo”. Sul fronte della raccolta pubblicitaria, Citi si aspetta una crescita complessiva del 4% nell’intero 2011, trainata dai multi-channel (+110%) e dalla pay per view (+35%), mentre i principali canali free to air dovrebbero mostrare un incremento del 2%. Il broker Usa, inoltre, ha tagliato le stime di Eps nel periodo 2011-2013 del 15-21% e intravede rischi di ulteriori downgrade sugli utili qualora il recupero della congiuntura non si materializzasse nella seconda parte dell’anno.
Il taglio sull’Eps (nel 2011 a 0,34 da 0,37 euro; nel 2012 a 0,35 da 0,38 euro) è arrivato anche da Nomura, che ha confermato la raccomandazione reduce sul Biscione con target price portato a 3,60 da 3,90 euro. “Per l’evidente debolezza della tv italiana, abbiamo abbassato le stime 2011 sulla raccolta pubblicitaria dei canali core a -0,4% dal precedente +0,7%”, scrive il broker giapponese spiegando che “il maggior impatto arriva dalla debole performance del mercato della raccolta pubblicitaria in Spagna”. Il gruppo di Cologno Monzese domani rilascerà i conti relativi al primo trimestre e gli analisti di Citigroup si aspettano un quarter debole, “ma siamo molti interessati alla discrepanza tra le stime e le performance recentemente accennate dal Ceo Andreani”.
Nomura scende più nel dettaglio e prevede ricavi per 1,3 miliardi di euro, Ebit a 143 milioni (in flessione del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e un utile netto di 70 milioni di euro. Per il mercato domestico, gli analisti della banca nipponica vedono ricavi della free tv a 615 milioni di euro e un Ebit a 99 milioni. Mediaset Premium dovrebbe invece generare un giro d’affari pari a 185 milioni e un Ebit in perdita per 9 milioni di euro. “L’esposizione alle deboli economie di Spagna e Italia rimane un problema e vediamo rischi significativi per la pay tv in scia alla competizione con Sky Italia”. Infine occhio alla cedola. Per Nomura l’elevato dividend yeld (circa l’8%) è di grande aiuto, ma l’evoluzione futura è in stretto contatto con la generazione di cassa, che dovrà affrontare molte pressioni.