Mediaset: per Morgan Stanley debole pubblicità e incertezza su pay-tv creano volatilità
Il debole andamento della raccolta pubblicitaria e l’incertezza sul futuro della pay-tv sta creando volatilità su Mediaset. Parola di Morgan Stanley che conferma il giudizio “equalweight” sul titolo del Biscione abbassando il target price a 3,80 euro, valore che rappresenta comunque un potenziale di upside di circa il 14% rispetto ai prezzi attuali di Borsa (+0,80% a 3,276 euro). Da inizio maggio, quando l’azione viaggiava sopra la soglia dei 4 euro, a Piazza Affari Mediaset la lasciato sul terreno circa 18 punti percentuali.
Nel primo trimestre la raccolta pubblicitaria in Italia di Mediaset si è attestata a 492,5 milioni di euro, in calo dell’1,8% rispetto ai 501,8 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il gruppo di Cologno Monzese spera in una ripresa della pubblicità dopo l’estate ma non c’è ancora visibilità per questo scenario. “Il miglioramento della fiducia dei consumatori non si riflette nelle spese pubblicitarie, con gli inserzionisti che continuano ad utilizzare sconti invece che lanciare nuovi prodotti”, spiegano gli analisti di Morgan Stanley.
Sul fronte della pay-tv i ricavi di Mediaset Premium sono scesi a 142,8 milioni di euro dai 144,5 milioni di un anno fa, con il numero di abbonamenti sostanzialmente invariato rispetto a fine 2013. “In scia a questa debole performance pensiamo che gli investitori possano accogliere positivamente una cessione parziale che crei valore per il gruppo“, si legge nel report del broker Usa.
Fatte queste considerazioni Morgan Stanley ha deciso di tagliare le sue stime sulla raccolta pubblicitaria di Mediaset per il 2014 da +2,9% a invariata, anche se questo verrà controbilanciato da un risparmio dei costi di circa 50 milioni di euro. Il “bull case” di Mediaset, a detta degli analisti, è orientato verso una ripresa dell’economia italiana e il valore che potrebbe essere creato nella pay-tv.