Notizie Notizie Italia Mediaset, la Borsa snobba i guai del Cavaliere

Mediaset, la Borsa snobba i guai del Cavaliere

23 Novembre 2007 10:33

Dopo le intercettazioni e lo scontro politico, per il caso Rai-Mediaset è il momento dell’indagine AgCom, l’Autorità garante delle Comunicazioni. Ma l’incertezza non sembra scalfire il titolo del gruppo di Cologno Monzese, oggi in moderato rialzo in Borsa (+0,7% a 6,535 euro nel momento in cui si scrive) dopo la chiusura invariata di ieri.
L’ultima novità in ordine di tempo, l’avvio dell’indagine AgCom per la rilevazione di eventuali abusi che abbiano portato a deviazioni dalle regole e violazioni dell’indipendenza e del pluralismo informativo, non è infatti tema che possa preoccupare i mercati.
Se l’Autorità dovesse accertare le violazioni la normativa prevede infatti un’iniziale diffida e successivamente, ma solo nel caso le parti non modifichino il loro comportamento, delle sanzioni.
Anche il cosiddetto “rischio politico” di Mediaset, rappresentato dal ruolo parlamentare dell’azionista di controllo Silvio Berlusconi è già prezzato nel titolo.
Se preoccupazione c’è, è per quanto dai fatti di questi giorni potrebbe discendere. Il Sole 24 Ore di oggi riporta l’ipotesi di un’accelerazione della discussione sulla legge Gentiloni. Una exit-way analizzata quest’oggi anche dagli analisti di Euromobiliare, nella loro nota giornaliera. E la preoccupazione ha motivo d’essere. Tra le ipotesi sul tavolo del governo non c’è solo lo spegnimento anticipato e la riassegnazione delle frequenze analogiche da cui trasmette una rete Mediaset e l’imposizione di un tetto del 45% all’interno del mercato pubblicitario televisivo. Un altro punto meno discusso riguarda la possibilità di approvare un decreto nel quale le telepromozioni potrebbero entrare a far parte del tetto orario di pubblicità. Un mercato che secondo stime vale per Mediaset qualcosa come 350 milioni di euro all’anno.


Ma il vero focus del mercato su Mediaset resta quello sulla raccolta pubblicitaria. Ieri indiscrezioni di stampa avevano segnalato la possibilità di una crescita della raccolta del 2,5% rispetto al 2006. Nell’ultimo incontro con gli analisti la società aveva detto di aspettarsi una raccolta superiore al 2006, senza però indicare una stima puntuale o un range. Euromobiliare si aspetta un +1%, mentre  gli analisti di Citigroup, in un report pubblicato a inizio mese avevano rivisto verso l’alto le previsioni sulla raccolta pubblicitaria, stimando un +0,7% per l’intero 2007. A guidare la ripresa dovrebbe essere la spesa proveniente dalle aziende alimentari, dell’auto e delle telecomunicazioni. Ieri la controllata spagnola Telecinco ha annunciato di prevedere un incremento dei suoi ricavi pubblicitari di circa il 6% nei mesi di ottobre e novembre, consentendo alla società di superare il miliardo di ricavi pubblicitari nel corso del 2007.


Il caso ribattezzato “Rai-set”, che vede protagonista il mondo dell’informazione tv italiana, è nato dalla pubblicazione mercoledì 21 novembre da parte di Repubblica delle conversazioni tra dirigenti Rai e Mediaset. Si tratta di intercettazioni telefoniche di conversazioni avvenute tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 allegate all’inchiesta sul fallimento della “Hdc”, la società dell’ex sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. Secondo quanto apparso sul quotidiano nazionale, negli anni del Governo Berlusconi non sarebbe esistita una vera e propria competizione tra Rai e Mediaset, bensì un “gioco di squadra” che avveniva tramite il costante scambio di informazioni sui palinsesti, e la pianificazione delle strategie informative in occasione dei principali eventi di cronaca. L’Authority sulle tlc ha avviato un’indagine che passerà al vaglio tutto l’accaduto, non soffermandosi solo a quanto hanno riferito i giornali in merito alle intercettazioni.

 

Marco Barlassina e Daniela La Cava