May supera test mozione sfiducia. Ue pronta a rinviare Brexit a 2020
Theresa May ce la fa: la Camera dei Comuni del Regno Unito boccia la mozione di sfiducia presentata contro il suo governo dal leader del partito laburista Jeremy Corbyn.
La premier supera dunque il test parlamentare, ricevendo sostegno da alcuni degli stessi conservatori che hanno contribuito ad affossare il giorno prima la sua proposta sulla Brexit concordata con l’Ue, rendendo ancora più incerto il destino e la realizzazione stessa della Brexit.Tanto che per qualcuno la Brexit è diventata già Brextinct.
Si attendono le prossime mosse di May, che dovrebbe presentare il prossimo lunedì un piano B per ottenere l’approvazione del Parlamento sulla sua proposta Brexit. Il mercato scommette sull’estensione dell’Articolo 50 e dunque sul rinvio della data sulla Brexit, fissata per il prossimo 29 marzo.
A tal proposito, il Times riporta che l’Unione europea sarebbe pronta a rinviare la realizzazione del divorzio al 2020, complici la Germania e la Francia, che hanno segnalato la disponibilità a estendere le trattative per l’addio del Regno Unito da Bruxelles.
Si tratterebbe di un rinvio molto più importante di quello di cui si parlava fino a qualche giorno fa, quando erano circolati rumor sull’opzione di posticipare la data di tre mesi, fino a giugno/luglio.
Il governo di Theresa May per ora resiste. La mozione di sfiducia presentata da Corbyn non è passata: 325 i voti della Camera dei Comuni contrari, rispetto a 306 favorevoli.
La premier ha confermato che il suo governo continuerà a lavorare per assicurare la realizzazione della Brexit e ha aggiunto che è suo dovere trovare il modo di ottenere l’approvazione del Parlamento.
May ha aggiunto ieri sera di essere “rimasta delusa per la decisione di Corbyn di non aver partecipato, stasera, alle trattative”, precisando che “la porta rimane comunque aperta”. Rivolgendosi ai parlamentari, la leader dei Tory ha sottolineato: “Non sarà un compito facile, ma i parlamentari sanno che hanno il dovere di agire nell’interesse nazionale, raggiungere un accordo e concluderlo”.
I rumor del Times indicano intanto l’apertura di Francia e Germania di consentire al Regno Unito di rinviare la data della Brexit all’anno prossimo.
Lo stesso Peter Altmaier, ministro tedesco dell’economia, ha riferito in un’intervista alla BBC che “il Regno Unito dovrebbe disporre del tempo necessario per chiarire la sua posizione e, in caso di bisogno, l’Unione europea dovrebbe dare più tempo al paese”.
Alla domanda sulla possibile estensione dell’Articolo 50, il ministro ha risposto che “dovremmo aspettare che il Parlamento (UK) arrivi a una conclusione, e dopo considerare il da farsi. Se il Parlamento avrà bisogno di più tempo, allora sicuramente questa necessità dovrà essere considerata dal Consiglio europeo. Personalmente, la vedrei come una richiesta ragionevole“.