Notizie Notizie Italia Mattarella mette fretta ai partiti, al via prove intesa M5S-PD. Tassi BTP a minimi tre anni: perchè?

Mattarella mette fretta ai partiti, al via prove intesa M5S-PD. Tassi BTP a minimi tre anni: perchè?

23 Agosto 2019 09:32

Sergio Mattarella concede altro tempo ai partiti affinché si mettano d’accordo sulla possibilità di formare un governo che affronti le questioni più urgenti dell’Italia (necessità di disinnescare l’aumento dell’Iva + legge di bilancio).

Le consultazioni riprenderanno così, stando a quanto reso noto dal Quirinale, il prossimo martedì. Ma il senso di urgenza è palese: il presidente della Repubblica ha fretta e mette fretta ai partiti, laddove afferma che “la crisi va risolta con decisioni chiare e in tempi brevi, lo richiede l’esigenza di governo di un grande Paese come il nostro, il ruolo che l’Italia deve avere nell’importante avvio della vita delle istituzioni europee, le incertezze politiche ed economiche a livello internazionale”.

Nello strigliare i vari partiti, il capo dello Stato aggiunge che “non è inutile ricordare che a fronte di queste esigenze sono possibili soltanto governi che ottengono la fiducia in Parlamento su un programma per governare il Paese. In mancanza di queste condizioni la strada da percorrere sono le elezioni, strada da non prendere alla leggere dopo un anno” dalle ultime consultazioni, visto che “la Costituzione prevede che gli elettori siano chiamati ad esprimersi ogni 5 anni”.

E mentre il confronto tra i due partiti M5S-Pd, in linea con il piano Ursula-Orsola di Romano Prodi per un governo giallorosso parte oggi, non senza polemiche che hanno fatto parlare già di tensioni e di liti, la carta italiana, nel bel mezzo del caos politico, non solo continua a tenere, ma riporta una performance di tutto rispetto.

Lo mette in evidenza lo stesso FT:

“Il debito italiano ha segnato un rally questa settimana nonostante l’ultima crisi politica che ha colpito Roma, portando il tasso decennale dei bond a scendere al minimo in tre anni, appena al di sopra della soglia dell’1,30%, nella sessione di giovedì (Ieri). Il rendimento era salito fino all’1,80% due settimane fa quando Matteo Salvini, leader del partito di destra Lega, aveva detto di voler staccare la spina all’esecutivo”.

Calo non solo per i tassi a dieci anni, ma anche dei rendimenti dei BTP a due anni, “che sono molto sensibili alla instabilità politica, e che viaggiano al valore più basso dal maggio dello scorso anno”. E lo spread BTP-Bund continua la sua fase ribassista scendendo oggi anche a ridosso di quota 190.

Molti danno il merito alla Bce di Mario Draghi, che già a settembre potrebbe tagliare i tassi e/o lanciare il Quantitative easing (QE), il programma con cui la Bce acquista i bond sovrani dell’Eurozona, e dunque i BTP. Solo una mossa del genere ne sosterrebbe il valore.

“Gli stessi investitori stanno scommettendo  sulla decisione della Bce di tornare ad acquistare i titoli (italiani), con il nuovo programma di acquisto di bond (nuovo Quantitative easing), che potrebbe ripartire a settembre”, scrive l’FT, aggiungendo che in ogni caso “gli investitori sono rilassati per la fine dell’alleanza di Salvini con il partito populista M5S (definito leftwing, di sinistra), alleanza che spesso si è scontrata con l’Unione europea sul nodo del deficit italiano”.

John Taylor, co-responsabile della divisione di reddito fisso presso AllianceBernstein, afferma dal canto suo che “l’importante è che dal fronte politico non ci sia alcuna disfatta totale”.  E, tutto sommato, nonostante le mille incertezze, gli investitori come Taylor sostengono che il worst case scenario non si realizzerà.

“Il M5S – scrive ancora l’FT – al momento è in trattative con il Pd per formare un nuovo governo. Se pur tali trattative dovessero fallire, si tornerebbe al voto e il leader della Lega Matteo Salvini formerebbe un esecutivo con altri partiti di destra.

A tal propositoLorenzo Codogno, ex responsabile economista presso il Tesoro italiano e fondatore di LC Macro Advisors, commenta all’FT: “Ognuno di questi casi sarebbe più market-friendly rispetto all’alleanza attuale e il mercato sta scommettendo che, con un cambio di governo, la situazione potrà solo migliorare”.

Più cauto Nicola Mai, portfolio manager at Pimco; “Se avremo nuove elezioni il mercato potrebbe essere volatile per un po’ a causa del rischio che Salvini torni ad alzare la voce con l’Unione europea. Ma lo scorso autunno, quando gli spread iniziarono ad allargarsi in modo significativo, il governo moderò i toni”. Di conseguenza, “a questo punto interpreterei un qualsiasi eventuale ampliamento dei differenziali (con vendite sui BTP) provocato da fattori politici come un’opportunità per aumentare la propria esposizione anche se, nel medio termine, rimaniamo cauti sull’Italia e, più in generale, sul rischio politico in Europa”.