Marchionne: non serve aumento di capitale, target 2014 confermati. Bene governo su articolo 18

Non è necessario un aumento di capitale per il gruppo Fiat. Lo ha detto l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, durante la conferenza stampa al Salone dell’Auto di Parigi, precisando che una ricapitalizzazione potenzialmente non serve dal punto di vista del bilancio e delle prospettive. Marchionne ha poi confermato i target per il 2014 anche se poi ha aggiunto: “Certamente non cambio i target in conferenza stampa. Aspettiamo il Cda di fine ottobre”.
“Stiamo cercando di rilanciare un Salone dell’auto in Italia, spero abbia successo. Noi ci saremo“. Lo ha detto Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, al Salone dell’Auto di Parigi, confermando la partecipazione dell’azienda automobilistica torinese al Salone in preparazione in vista dell’Expo di Milano. Marchionne parla anche delle indagini della Commissione europea sui presunti aiuti fiscali ricevuti dalla Fiat in Lussemburgo, definendole “tutte cavolate“. “Tutto questo casino – ha detto Marchionne – che è venuto fuori è quasi imbarazzante. Non so da dove sia uscito fuori, per noi è solo un mal di testa che dobbiamo risolvere: non gioverà molto né a loro né a noi”. E ancora: “Abbiamo un’azienda del gruppo che raccoglie fondi per finanziare tutte le nostre attività europee. Il numero che rimane in Lussemburgo è un numero minimo, e lì si paga il 30% di tasse: non è un paradiso fiscale”.
L’Ad ha detto la sua anche sul dibattito in corso sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. “Ne abbiamo sentite tantissime da tutti. Che si vada avanti. È fuori discussione che bisogna aggiornare il sistema. Ce lo dicono tutti quanti, anche da fuori, qualcosa dovremo pur fare”. E sul Tfr: “Anche se costa alla Fiat dobbiamo appoggiare il Governo in quello che sta facendo. Basta dire no”.
Ha parlato di segnale positivo Marchionne giunto dal mercato auto italiano. “E’ un segnale positivo ma non so se siano basi solide per fare ripartire il mercato italiano ed europeo. Continuo ad avere dei dubbi”. Lo ha detto l’Ad della Fiat, Sergio Marchionne al Salone dell’Auto di Parigi. “E’ comunque un mercato non in condizioni floride, riflette le condizioni dell’economica. Sono contento dei risultati buoni ma voglio vedere quali siano le prospettive del 2015. Non so se ha ragione Ghosn quando stima un incremento del 3-4%. Io non lo vedo”.
“Non credo che i problemi di Ford in America Latina siano come i nostri“. Ha poi risposto l’Ad a chi gli chiedeva un commento sulla revisione al ribasso dei target da parte della casa americana. “I problemi per i costruttori europei sono rimasti gli stessi per quanto riguarda la gestione del mercato europeo. Mentre per quanto riguarda l’America Latina resteranno incertezze fino a quando non si conosceranno i risultati delle elezioni in Brasile. La nostra posizione operativa rispetto ad altri produttori in America Latina ci garantisce un margine di redditività con un vantaggio del 2%. Nel primo trimestre 2015 verrà lanciata la Jeep sul mercato brasiliano. Se altri avranno problemi questo non significa che questo succederà anche per noi, capisco le loro difficoltà ma per noi non è così”.
Ieri Fiat ha messo a segno risultati sulle vendite in Italia migliori di quelle del mercato. A settembre ha immatricolato poco meno di 31 mila vetture con un aumento del 4,4% rispetto all’anno scorso. La quota ottenuta è stata del 27,7%, in crescita rispetto al 27,4% di settembre 2013. Nel progressivo annuo le registrazioni di Fiat Chrysler Automobiles sono state quasi 289 mila (-0,4% rispetto al 2013) e la quota è stata del 27,85%, 1,1 punti percentuali in meno nel confronto con l’anno scorso. In Italia a settembre sono state immatricolate oltre 110 mila vetture, il 3,3%in più rispetto all’anno scorso. Nei primi nove mesi dell’anno le registrazioni sono state oltre 1 milione 36 mila, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2013.
Reazione decisamente positiva a Piazza Affari per Fiat. Il titolo sul Ftse Mib è in decisa controtendenza e al momento avanza dell’1,4% a 7,55 euro.