Marchionne e il futuro di Fiat: rilancio di Alfa Romeo e rientro di tutti gli operai
Il futuro della Fiat passa per il rilancio di Alfa Romeo e il rientro di tutti gli operai. L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, concede una lunga intervista al direttore de La Repubblica, Ezio Mauro, nove giorni dopo l’accordo con il fondo Usa Veba per la salita al 100% della controllata Chrysler. “L’America ha creduto nelle nostre idee e ci ha aperto le porte”.
“Abbiamo creato una cosa nuova. E da oggi il ragazzo americano che lavora in Chrysler quando vede una Ferrari per strada può dire: è nostra. Poi certo se quando sono arrivato qui mi avessero detto che saremmo diventati il settimo costruttore del mondo, mi sarei messo a ridere”, scherza Marchionne che alla domanda se su questo successo americano c’è il sospetto che sia costruito a danno dell’Italia risponde: “E’ vero il contrario. Questa operazione ha riparato Fiat e i suoi lavoratori dalla tempesta della crisi italiana ed europea, che non è affatto finita“. E puntualizza: “Abbiamo restituito al governo Usa tutti i soldi che aveva messo in Chrysler, 7 miliardi e mezzo di dollari, abbiamo ripagato tutti e dopo l’accordo con Veba non dobbiamo più niente a nessuno”.
Marchionne non si dice affatto preoccupato della recenti minaccia di downgrade su Fiat da parte di Moody’s, in scia ai troppi debiti e alla scarsa liquidità dopo l’acquisto di Chrysler, e considera un aumento di capitale “una distruzione di valore” mentre il convertendo “potrebbe essere una misura adatta”. E su dove sarà quotata la nuova società: “Fiat è quotata a Milano. Poi andremo dove ci sono i soldi” ossia “dove c’è un accesso più facile ai capitali. Non c’è dubbio che il mercato più fluido è quello americano, quello di New York ma deciderà il Cda. Io sono pronto anche ad andare a Hong Kong per finanziare lo sforzo di Fiat-Chrysler”. E annuncia: “la società avrà un nome nuovo“.
“La nostra strategia è uscire dal mass market, dove i clienti sono pochi, i concorrenti tanti, i margini sono bassi e il futuro è complicato” per andare “nella fascia Premium” con marchi quali Alfa Romeo e Maserati. Sulla tanto vociferata vendita di Alfa Romeo ai tedeschi, “se la possono sognare”, “è al centro della nostra nuova strategia”. Marchionne poi entro più nei dettagli: “Fiat andrà nella parte alta del mass market con le famiglie Panda e Cinquecento e uscirà dal segmento basso e intermedio. Lancia diventerà un marchio soltanto per il mercato italiano, nella linea Y. Come vede – puntualizza il top manager – la vera scommessa è utilizzare tutta la rete industriale per produrre il nuovo sviluppo dell’Alfa, rilanciandola come eccellenza italiana“.
A proposito delle fabbriche italiane, Marchionne fa il punto della situazione: “Nel polo Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati, compreso un nuovo suv e qualcos’altro che non le dico. A Melfi la 500 X e la piccola Jeep, a Pomigliano la Panda e forse una seconda vettura. Rimane Cassino, che strutturalmente e per capacità produttiva è lo stabilimento più adatto al rilancio Alfa Romeo”. E promette: “Quando il piano sarà a regime la rete industriale italiana sarà piena, naturalmente mercato permettendo”, assicurando che “se non crolla un’altra volta il mercato rientreranno tutti” i lavoratori Fiat cassaintegrati.
Dopo un avvio positivo vira in negativo Fiat a Piazza Affari. Il titolo sul Ftse Mib ala momento segna un ribasso dello 0,44% a 6,72 euro.