Manovra: nel mirino stretta pensioni e prelievo statali, rispunta ipotesi aumento Iva
E’ già riaperta la partita delle modifiche ai nuovi punti della manovra bis, decisi dal vertice di Arcore di inizio settimana. Nel mirino delle critiche è finita soprattutto la mini stretta sulle pensioni, che esclude dal calcolo dell’età contributiva gli anni riscattati del corso di laurea e del servizio militare. Una proposta che ha scatenato le critiche di sindacati e associazioni di categoria e mobilitazioni su diversi siti internet. Secondo indiscrezioni di stampa il Governo starebbe già ripensando a rivedere questa norma e questa mattina è atteso un vertice al Tesoro tra i ministri Roberto Calderoli e Maurizio Sacconi.
Un altro punto critico riguarda la decisione di cancellare il contributo di solidarietà per le fasce di reddito medio-alte del settore privato. La rivolta si è accesa dopo la conferma del maxi prelievo per i dipendenti pubblici, varato con la manovra 2010. Per gli statali, quindi, resta in vigore un prelievo del 5% sopra i 90 mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150 mila euro. Le ultime modifiche, inoltre, non sarebbero in grado di fornire il gettito da 45,5 miliardi di euro promesso all’Unione Europea e alla Banca Centrale Europea. E così è già rispuntata l’ipotesi di aumentare l’Iva ordinaria dell’1-1,5%, che permetterebbe allo Stato di incassare circa 5 miliardi di euro.
(notizia in aggiornamento)