Manovra carica di tensione, i punti della riforma fiscale. Spread Btp/Bund sopra 200 pb
Settimana calda per il futuro dell’economia italiana. Secondo indiscrezioni raccolte dalle principali agenzie di stampa, questa sera il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, presenterà ai ministri la manovra che verrà portata nel Consiglio dei Ministri in programma giovedì. Nel primo pomeriggio dovrebbe invece tenersi un super vertice tra il premier Berlusconi, Tremonti e il leader della Lega Umberto Bossi. Al centro sempre la manovra pluriennale da circa 40 miliardi di euro, necessaria per centrare il pareggio di bilancio entro il 2014. Le misure decise dall’inquilino di via XX Settembre stanno creando non pochi dissidi all’interno della maggioranza e nella serata di ieri erano circolati persino i rumor di dimissioni imminenti da parte di Tremonti. Indiscrezioni che al momento sembrano rientrate, salvo colpi di scena dopo i vertici pomeridiani.
Nel frattempo sono uscite le prime indiscrezioni sulla riforma fiscale allo studio del Governo. Tre i punti salienti: tre aliquote Irpef, aumento dell’Iva di 1 punto percentuale e cancellazione dell’Irap dal 2014. Per quanto riguarda l’Iva base dovrebbe crescere al 21% dall’attuale 20%, mentre l’Iva agevolata salirebbe all’11% dal 10%. Un’operazione che dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 6-7 miliardi di euro e che andrebbe a controbilanciare in parte la riforma dell’Irpef. Le tre nuove aliquote sui redditi potrebbero attestarsi al 20%-30%-40%: tre aliquote contro le cinque attuali, anche se non si conosce ancora la definizione degli scaglioni.
Iva, Irpef e anche Irap. Secondo le intenzioni dell’esecutivo, il gettito dell’imposta sulle attività produttive dovrebbe sparire dopo il 2014. Un altro tema caldo riguarda la tassazione delle rendite finanziarie: indiscrezioni di stampa parlano di un accorpamento al 20% grazie alla riduzione dell’aliquota sui depositi bancari (ora al 27%) e all’innalzamento di quella sulle obbligazioni (attualmente al 12,5%). L’imposta sui Titoli di Stato non dovrebbe rientrare in questo accorpamento e resterebbe quindi al 12,5%.
La tensione resta elevata anche perché Tremonti non intende fare concessioni sulla manovra che dovrebbe essere approvata giovedì. Il ministro dell’Economia è infatti preoccupato dalla pressione che ha caratterizzato negli ultimi giorni i bond italiani. Questa mattina il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il suo corrispettivo tedesco (Bund) sfiora i 210 punti base. Ieri, però, lo spread aveva registrato il nuovo record superando la soglia dei 220 punti base. Tradotto: il Btp italiano paga un interesse di circa 5 punti percentuali, mentre il Bund non arriva al 3%.