Notizie Notizie Mondo Madrid fa un po’ meno paura: piazza titoli per 2,25 mld e strappa rendimenti più bassi

Madrid fa un po’ meno paura: piazza titoli per 2,25 mld e strappa rendimenti più bassi

25 Gennaio 2011 10:39

Madrid fa un po’ meno paura. E’ presto per dirlo, ma resta il fatto che la Spagna questa mattina ha collocato questa mattina titoli di Stato a 3 e 6 mesi per un totale di circa 2,25 miliardi di euro, riuscendo a strappare rendimenti più bassi. Per la tranche a 3 mesi da 944,8 milioni, il tasso è sceso sotto l’1%, allo 0,98%, dall’1,804% della precedente asta di dicembre. Per la tranche a sei mesi da 1,3 miliardi, il rendimento è calato all’1,801% dal precedente 2,597%. La domanda è stata leggermente più debole superando l’offerta di 5,11 volte (5,15 precedente).


“I rendimenti che continuano a scendere sono frutto del sentiment positivo emerso nelle ultime settimane sulla Periferia. Le aste delle scorse settimana hanno contribuito a migliorare il market sentiment. La domanda dell’asta odierna si è mantenuta forte con rendimenti in discesa”, osserva Elia Lattuga di Unicredit. “Il mercato sta seguendo con particolare attenzione l’evoluzione della crisi – prosegue l’esperto – e quindi anche ciò che i governi mettono in piedi per far fronte alle conseguenze della crisi, ma la conferma di Madrid che sta pensando di nazionalizzare le cajas non è un key driver a mio avviso in questo caso”.

 

Il successo dell’asta odierna conferma il calo della pressione dei mercati finanziari sul debito sovrano di Madrid. Appena ieri il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero aveva annunciato una profonda riforma del sistema finanziario, che prevede anche la possibilità di nazionalizzare in parte e per un tempo limitato gli istituti di credito con problemi di solvibilità. In attesa di ulteriori dettagli sul fronte del piano di salvataggio per le cajas, Zapatero, in un’intervista televisiva ha spostato l’attenzione sullo stato di salute dell’economia della Penisola iberica, annunciando che il calo del Pil spagnolo nel 2010 è stato leggermente meno marcato del previsto, scendendo dello 0,1-0,2% contro lo 0,3% previsto in origine. “Sarà un pò meglio del previsto, con un ribasso dello 0,2 o 0,1%, più o meno”, ha risposto Zapatero a una domanda circa l’evoluzione del Pil nel 2010, in un’intervista lunedì notte su Veo7 canale privato. Il premier socialista ha anche ribadito che l’ultimo trimestre del 2010 segnerebbe un ritorno alla crescita  dopo la stagnazione del Pil nel terzo trimestre.

Quest’ultima cifra, così come i dati per l’anno 2010, saranno annunciati a febbraio. Ma Zapatero ama giocare d’anticipo e aveva assicurato all’inizio di gennaio che la crescita potrebbe accelerare nel Paese da quest’anno, dopo un anno di recessione nel 2009 e uno di crescita debole nel 2010. Commentando invece il nuovo piano di ristrutturazione per le casse di risparmio, Zapatero ha sottolineato che lo sforzo aggiuntivo per la ricapitalizzazione sarà di circa 20 miliardi di euro, “una cifra ragionevole e sopportabile”. Ma ha anche specificato che il dato finale potrebbe essere un pò più alto: “26 miliardi non è un importo che mi sembrerebbe strano”.


Che ci sia voglia di voltare pagina lo si avverte dalle prime indiscrezioni che stanno accompagnando la prima emissione dell’Esfs. Il fondo anti-crisi dell’Eurozona ha registrato una domanda per 43-35 miliardi di euro a fronte di un’offerta prevista di 5 miliardi di euro.