M. Hewson: gli acquisti di bond da parte della Bce sostengono la moneta unica
Dopo aver riconquistato 1,34, la crescita dell’euro verso quota 1,35 dollari sembrerebbe essersi arenata dopo il taglio dell’outlook sul debito sovrano del Belgio a “negativo” ad opera di Standard and Poor’s (“AA+”). In questo momento il cross quota comunque in rialzo di mezzo punto percentuale a 1,3463; sostanzialmente stabile invece l’incrocio con lo yen a 111,67. Dal fronte europeo indicazioni migliori delle attese dal tedesco Zew, che a dicembre si è attestato a 4,3 punti, contro i 3,9 del consenso, il dollaro paga invece pegno all’avvertimento di Moody’s alla tripla A statunitense. Secondo gli analisti l´estensione dei benefici fiscali da parte dell’amministrazione Obama è destinata a far crescere il rapporto debito/Pil al 72-73%, un peggioramento che potrebbe portare l´outlook sul rating statunitense a negativo.
La moneta unica è inoltre aiutata, come segnala Michael Hewson di Cmc Markets, dal ritorno dell’appetito per il rischio, dopo che a fronte di un’inflazione ai massimi da 28 mesi (5,1%) la Cina non ha finora alzato il costo del denaro, e “dagli acquisti di bond da parte della Bce, che la scorsa settimana ha comprato obbligazioni dei Paesi periferici per 2,7 mld di dollari, spingendo i trader a coprire le posizioni short”.
Nel pomeriggio riflettori puntati sui dati statunitensi relativi le vendite al dettaglio, attese in crescita dello 0,6% mensile, e con prezzi alla produzione di novembre, pronosticati in rialzo di mezzo punto percentuale. Alle 16 in arrivo le scorte delle imprese ad ottobre, con il consenso orientato per un +0,8%, ed in serata appuntamento con la riunione del Fomc, l’ultima del 2010.