Procede in lieve rialzo la seduta, senza variazioni significative, per le Borse europee con Parigi che cresce dello 0,15%, mentre Londra e Francoforte sono invariate. Anche Piazza Affari nella prima ora di contrattazioni si conferma in territorio positivo, con il Ftse Mib in progresso dello 0,13%. Un copione che ricalca quello andato in onda sui listini dell’area asiatica, che hanno trovato ancora supporto nella decisione della Cina di evitare mosse aggressive per tenere sotto controllo l’inflazione.
La Cina lascerà probabilmente invariato il target del 2011 per i nuovi prestiti alla cifra di 7.500 miliardi di yuan (1.100 miliardi di dollari), la stessa fissata per l’anno in corso. Lo si legge sul China Securities Journal. La notizia potrebbe segnalare un percorso di stretta monetaria meno duro di quanto previsto nei prossimi mesi. E così il ritrovato appetito per il rischio sostiene il sentiment sui mercati europei, nonostante l’avvertimento di Moody’s, che ha preannunciato un taglio del rating tripla-A degli Usa se la proposta dell’amministrazione Obama di estendere i tagli fiscali otterrà il via libera del Congresso, andando ad incrementare il livello del debito.
Gli investitori guardano alla riunione del comitato monetario della Federal Reserve, in programma questa sera, da cui arriveranno sono attesi dettagli sul piano da 600 miliardi annunciato un mese fa per rimettere in moto l’economia. E’ atteso naturalmente un nulla di fatto in materia di tassi. La banca centrale americana sarà chiamata a valutare, nell’ultimo incontro dell’anno, gli effetti della politica di quantitative easing annunciata nel precedente meeting, in particolare il marcato rialzo dei rendimenti sui Tresury, la conseguenza più vistosa – e indesiderata – della recente spinta espansiva. Ma nel corso della giornata potrebbero movimentare le Borse nuove indiscrezioni attese da Francoforte. Ieri nel tardo pomeriggio sui mercati correva voce che la Bce fosse a caccia di munizioni.
Di fronte all’escalation della crisi dei debiti sovrani, Francoforte starebbe valutando la possibilità di raddoppiare la dotazione attuale di 5,8 miliardi di euro. Un “aumento di capitale” da chiedere agli Stati membri per evitare di ritrovarsi in pancia perdite potenziali sui titoli di Stato detenuti in portafoglio che metterebbero a rischio la solidità patrimoniale dello stesso istituto. Lo hanno riferito fonti interne alla Bce.
Che la situazione rischi di diventare insostenibile anche per il bancomat della Bce, è sempre più evidente. Solo la scorsa settimana la Banca centrale europea ha acquistato bond emessi dai membri dell’area euro, Irlanda, Spagna, Portogallo in testa, per 2,677 miliardi di euro, accelerandoulteriormente gli acquisti dagli 1,965 miliardi della settimana precedente. E’ questo il quadro che offrono le statistiche rilasciate ieri dalla Bce, che drenerà dal sistema 72 miliardi di euro di liquidità per sterilizzare gli effetti monetari degli acquisti di titoli di Stato fin qui realizzati. I bond acquistati la scorsa settimana tornano così ai livelli d’inizio luglio, quando la Bce viaggiava sui quattro miliardi settimanali.
Agli inizi del programma denominato Securities Markets Programme, lanciato in occasione della crisi greca, gli acquisti di titoli viaggiavano oltre la soglia dei 10 miliardi settimanali, per poi rallentare progressivamente e arrivare al di sotto della decina di miliardi durante l’estate passata. Ma adesso la situazione rischia di sfuggire di mano: dopo Atene, sono arrivate Dublino e Lisbona. Da qui l’esigenza di dare un’accelerazione al piano, ma al contempo anche di cautelarsi. Secondo una delle fonti, la Bce avrebbe fra le opzioni il raddoppio del capitale, mentre secondo un’altra non sarebbe ancora chiaro l’aumento di capitale che la banca intenderebbe chiedere.
“La questione è che la Bce è preoccupata di potenziali perdite dai suoi acquisti di bond – ha dichiarato una delle fonti – al momento stiamo effettuando acquisti per un ammontare molto modesto, ma cosa può accadere se la cifra aumenta e se il valore dei bond comprati registra una perdita improvvisa del 30%?”. Una domanda che resta al momento senza risposta, ma indicazioni in tal senso arriveranno giovedì e venerdì prossimo in occasione del vertice Ue.