Notizie Notizie Italia Luxottica: Del Vecchio avvia cessione del suo 7%, crolla titolo in Borsa

Luxottica: Del Vecchio avvia cessione del suo 7%, crolla titolo in Borsa

6 Settembre 2012 09:27

Luxottica caso del giorno a Piazza Affari. Ieri sera Delfin, la holding attraverso la quale Leonardo Del Vecchio controlla l’azienda con il 66%, ha annunciato di aver avviato la cessione fino ad un massimo di 33 milioni di azioni del gruppo degli occhiali, pari a circa il 7% del capitale, attraverso un’operazione di accelerated bookbuilt offering riservato ad investitori istituzionali.  La quota di controllo scenderà quindi dal 66% attuale fino a un minimo del 59%. Questa operazione -ha dichiarato lo stesso Del Vecchio- è volta ad aumentare la liquidità del titolo Luxottica, come risposta alle crescenti richieste degli investitori che in questi anni hanno seguito i successi del Gruppo”. Delfin ha assunto un impegno di lock up relativo alle azioni Luxottica che resteranno di sua proprietà a valle dell’operazione della durata di 180 giorni, ad eccezione delle cessioni poste al servizio di piani di incentivazione.

In mattinata è giunta notizia che Delfin ha completato già la cessione di 18 milioni di azioni ordinarie di Luxottica, pari al 3,8% del capitale, per un corrispettivo complessivo di 486 milioni di euro. L’operazione si è chiusa ad un prezzo finale di assegnazione pari a 27 euro per azione e verrà regolata mediante consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo in data 11 settembre. Per finalizzare l’operazione Delfin si è avvalsa di Goldman Sachs International in qualità di Sole Bookrunner e Unicredit Bank Ag London Branch quale Co-Bookrunner. Ad esito dell’operazione, Delfin possiede circa il 62,1% del capitale di Luxottica.

“Post cessione del 7% di Luxottica (cash-in di circa 1 miliardo di euro), è ragionevole ritenere che Del Vecchio decida di arrotondare quote in altre società in cui già detiene una partecipazione partecipate”, ha commentato Equita nella nota odierna. “In pole position vediamo Unicredit, nella quale il patron dell’azienda era già salito sopra il 2% aumentando di circa lo 0,5% la quota a metà luglio e Generali, di cui detiene il 2%. Per entrambi i titoli l’eventuale arrotondamento della quota potrebbe preludere a qualche riassetto di governance, con riflessi positivi sulle valutazioni. In seconda piano ci potrebbe essere un ingresso in Mediobanca, alla luce dei pacchetti che potrebbero essere messi in vendita da alcuni soci”, conclude la Sim milanese che ha confermato la raccomandazione d’acquisto (“buy”) e il target price a 32 euro.

Il titolo, unico in rosso sul Ftse Mib, arretra del 6,19% attestandosi a 27,59 euro.