L’ultimo arrocco di Nagel contro l’Ops di Mps, soci Mediobanca inondati di dividendi. Ok del Monte a maxi AdC

Fonte immagine: Getty
Con l’Ops di Mps su Mediobanca ormai prossima ai nastri di partenza, probabilmente dal prossimo 14 luglio, piazzetta Cuccia prova a erigere l’ultima barriera difensiva, sotto forma di ingenti dividendi, per convincere i propri soci a non aderire all’offerta ostile lanciata da Siena. La prima reazione all’aggiornamento del piano al 2028 è un aumento dello sconto implicito della proposta di scambio (-1,5% il titolo Mps mentre Mediobanca segna -0,1%) aumentando la pressione per un rilancio da parte di Mps.
Soci inondati di dividendi
Il consiglio di Amministrazione della merchant bank milanese ha approvato l’aggiornamento al 2028 del Piano “One Brand-One Culture” che punta a ricavi per oltre 4,4 miliardi (+20% nel triennio con una crescita media annua del 6%), utile netto di 1,9 miliardi (+45% nel triennio) e soprattutto una corposa crescita nella remunerazione degli azionisti sino a 4,9 miliardi di euro nel triennio di cui 4,5 miliardi di euro in dividendi e 0,4 miliardi tramite il completamento del piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie presentato nel maggio 2023. Distribuzione complessiva di quasi 5 miliardi cumulati nei tre anni, pari a circa il 30% della capitalizzazione di mercato.
Il pratica il payout sarà pari al 100% degli utili ricorrenti per il triennio 2026-2028, interamente cash. Nel dettaglio i dividendi sono previsti pari a 1,12 euro per azione per l’esercizio 2025, +50% nel 2026 e crescita fino al raddoppio a 2,1 euro nel 2028.
“L’aumento della distribuzione è consentito dalla maggiore generazione di capitale (circa 280pb annui, +30% da 220pb) derivante dall’elevata redditività e dall’assenza di impatti regolamentari negativi nei prossimi anni”, spiega in una nota l’istituto.
La spinta maggiore dal wealth management
L’aggiornamento del piano prevede una crescita degli attivi redditizi con il totale delle attività finanziarie in aumento a 143 miliardi di euro (+9%), degli impieghi a clientela a 63 miliardi (+5%), gli RWA a 50 miliardi (+3%).
A dare il maggior impulso alla crescita dei ricavi sarà il Wealth management: oltre 0,2 miliardi nel triennio sino a 1,2 miliardi, divenendo il primo contributore alla crescita dei ricavi di gruppo oltreché di commissioni, in via complementare al CIB, la cui crescita nei ricavi è attesa essere di oltre 0,1 miliardi sino a 1,0 miliardi.
Il Credito al Consumo contribuirà allo sviluppo dei ricavi complessivi per 0,2 miliardi (a circa 1,5 miliardi) mentre il segmento Insurance confermerà la sua contribuzione positiva al Gruppo con ricavi in crescita di 0,2 miliardi (a circa 0,7 miliardi).
Il nuovo piano stima poi una crescita della redditività a livello di Gruppo (Rote al 20%) – rettificato degli utili non ricorrenti al 17% (dal 14%) – e divisionale: il WM è atteso registrare il maggior incremento della redditività passando dal 4,0% al 5,2%; il CIB è atteso migliorare al 2,2%(dall’1,9%), il CF stabile al 2,9%.
Le parole di Nagel
L’ad Alberto Nagel, ha rimarcato che “questo entusiasmante percorso di crescita stand-alone, compiuto rimanendo ancorati alla scuola di banca responsabile radicata nel DNA della Banca, verrà ulteriormente potenziato dalla combinazione con Banca Generali, operazione in grado di creare un leader Europeo nel Wealth Management per dimensioni, capacità di crescita e remunerazione degli azionisti, il cui closing è previsto per il prossimo mese di ottobre”.
Barricate su Ops senese: “Priva di razionale industriale e finanziario”
Non vengono usate mezze misure nel rispedire al mittente l’offerta di Mps. “L’offerta di scambio di Mps per gli azionisti Mediobanca è priva di razionale industriale e finanziario ed è caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”, rimarca l’istituto ribadendo che tale combinazione non porta al rafforzamento in alcuno dei segmenti di attività di Mediobanca e presenta limitate sinergie da funding, cospicue dissinergie di ricavo e una sostanziale assenza di reali sinergie di costo; “prevedibile invece l’emergere di un cospicuo costo di retention legato ai promotori finanziari e ai private & investment bankers”, aggiunge.
Mps pronta a partire, ok ad AdC da 13,2 miliardi
Nel frattempo Mps, dopo aver incassato il via libera della Bce, ieri ha deliberato l’esercizio della delega per l’aumento di capitale al servizio dell’Ops per complessivi 13,2 miliardi di euro. Rocca Salimbeni ha inoltre concluso il collocamento di un bond subordinato Tier 2 con scadenza ottobre 2035 e possibilità di rimborso anticipato a ottobre 2030, per un ammontare pari a 500 milioni di euro.
Siena ha già depositato in Consob il prospetto informativo e il via libera alla pubblicazione del prospetto dovrebbe arrivare verso la metà della prossima settimana. L’operazione potrebbe partire il 14 luglio, ma non è escluso il via già la settimana precedente.