Notizie Notizie Italia L’Italia e il doppio regalo Bce-Recovery Fund: spread BTP-Bund ai minimi da febbraio

L’Italia e il doppio regalo Bce-Recovery Fund: spread BTP-Bund ai minimi da febbraio

22 Luglio 2020 09:24

Effetto Recovery Fund sulla carta italiana: immediato è stato l’impatto dell’annuncio dell’accordo trovato dai leader Ue sul bazooka anti-COVID sullo spread BTP-Bund, capitolato nelle ultime ore al livello più basso da febbraio, ovvero dal periodo precedente l’esplosione dell’alert coronavirus.

I mercati non hanno premiato però soltanto i BTP: ieri lo spread Spagna-Germania a 10 anni è sceso allo 0,338%, minimo da marzo.

Ora che il Recovery Fund è stato sfornato, analisti ed economisti tornano a guardare con interesse a quei paesi che ne beneficeranno di più, Italia e Spagna in primis. In una nota gli strategist di ING hanno fatto già notare che “la prospettiva di una volatilità minore (sui mercati) grazie agli interventi della Bce (con il PEPP, il QE pandemico), rende (i bond della periferia) un’alternativa migliore ai bond dei paesi core”.

E, interpellato da Bloomberg, Marco Valli, economista di UniCredit a Milano, ha sottolineato che il fatto che lo spread BTP-Bund sia sceso al minimo da febbraio “è un segnale importante”, visto che “la sensazione, all’inizio della crisi, era che l’Italia fosse stata lasciata sola, fattore pericoloso”.

Pericoloso in quanto, aggiungiamo noi, quella sensazione avrebbe potuto mettere Roma in rotta di collisione con l’Europa, alimentando i timori di una Italexit, di cui in Italia si parlava tra l’altro già ieri, nonostante i 209 miliardi di euro che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è riuscito ad assicurare al paese, il 28% circa del totale del Recovery Fund.

VENTOTENE, ITALY – JULY 19: Locals of Ventotene prepare to launch a paper ballon entitled Europe Now in Piazza Castello Square on July 19, 2020 in Ventotene, Italy. The tiny Island of Ventotene is one of the Pontine Islands in the Tyrrhenian Sea together with Santo Stefano, Ponza, Palmarola and Zannone, all located in the Tyrrhenian Sea. The island, the remains of an ancient volcano, is elongated, with a length of 3 kilometres (2 miles) and a maximum width of about 800 metres (2,625 feet).Since 1997 the marine area surrounding both Ventotene and Santo Stefano island is a protected area. Ventotene together with the Pontine Island of Ponza stayed free from COVID19 as no cases were registered since the Pandemic spread through out Italy in February 2020.(Photo by Alessandra Benedetti – Corbis/Getty Images)

Sempre interpellato da Bloomberg Nicola Mai, responsabile della divisione di ricerca sui debiti sovrani presso Pimco, ha calcolato che, con gli stimoli complessivi che andranno a favore dell’Italia, la spesa totale inciderà sul Pil annuo del paese per il 2% fino al 2026.

Detto questo, ciò che preoccupa gli analisti è il modo in cui l’Italia utilizzerà questi finanziamenti. Raffaella Tenconi, capo economista di ADA Economics a Londra, lo ha detto chiaramente:

“Il problema è nella sostanza e nell’esecuzione: strutturalmente l’Italia non è stata molto brava ad assorbire le risorse Ue a livello locale. Molti di quei finanziamenti saranno sprecati“, ha affermato Tenconi.

Nel breve termine, ha sottolineato Bloomberg, ciò che è importante è tenere a bada la speculazione dei mercati: e sicuramente, con il Recovery Fund, ora l’Italia del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha un margine maggiore per indebitarsi e per sfornare un piano proprio di stimoli economici, come anticipato dallo stesso premier in occasione degli Stati Generali di Villa Pamphili, quando ha parlato di un piano di rilancio per l’Italia che sarà presentato a settembre.

“L’accordo raggiunto, sebbene in modo indiretto, potrebbe di fatto contribuire a lasciare gli investitori con un sentiment positivo – ha commentato ancora a Bloomberg Jacopo Ceccatelli, numero uno di Marzotto SIM SpA, “sostenendo così gli sforzi e le richieste di finanziamento (del paese) nel breve futuro”.

E vale la pena ricordare che l’Italia ha l’assist di JP Morgan, per la precisione di Iain Stealey, responsabile investimenti globale della divisione di reddito fisso di JP Morgan Asset Management che, stando a quanto riportato dal Financial Times, preferisce detenere proprio i BTP nei suoi portafogli.