Notizie Notizie Italia Linea dura governo riaccende lo spread, mercati in allerta con petrolio in caduta libera

Linea dura governo riaccende lo spread, mercati in allerta con petrolio in caduta libera

14 Novembre 2018 10:06

Turbolenze a Piazza Affari e in generale sui mercati con l’allerta crescita che diventa sempre più concreto. Stamattina il risk-off caratterizza tutte le principali piazze finanziarie dopo che ieri il petrolio ha segnato un tracollo del 7% scendendo ai minimi annui. L’oro nero continua a pagare il perentorio tweet di Donald Trump che invita L’Opec a non tagliare la produzione; inoltre ieri l’outlook Opec ha evidenziato che la domanda per il petrolio sta calando più rapidamente del previsto (tagliate le stime per il 2018 e il 2019).

Volgendo lo sguardo all’Italia, forti vendite si segnalano a Piazza Affari all’indomani della risposta dell’Italia all’Ue con la conferma del target di deficit al 2,4% per il 2019 e anche delle stime di crescita a +1,5%. L’indice Ftse Mib cede l’1,8% a 18.879 punti. Il governo italiano ha confermato l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, con il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 che sarà considerato un limite invalicabile.

A pesare sui mercati in generale sono i timori sulla crescita globale dopo alcune indicazioni contrastanti giunte dalla Cina e le incertezze legate al processo Brexit. Oggi intanto riscontri deludenti dalla Germania con PIL giù dello 0,2% t/t rispetto al -0,1% atteso.

Lo spread risulta in deciso allargamento in area 315 punti base con rendimento del BTP decennale al 3,54%.

Titoli oil sotto fuoco vendite, debacle per Mediaset dopo i conti

Tra i titoli di Piazza Affari soffrono soprattutto quelli oil (-3,69% Saipem, -3,25% Tenaris e -3,08% Eni) in seguito al crollo del 7% delle quotazioni del petrolio nella giornata di ieri (prezzi in discesa per la 12esima sessione consecutiva).

Molto male anche Tim (-3,38%) all’indomani della sfiducia del cda a Genish con il mercato che teme uno scontro frontale tra Vivendi ed Elliott sulla governance con i francesi che molto probabilmente chiederanno un’assemblea per il rinnovo del cda. Oggi intanto gli analisti di Bernstein hanno tagliato il rating da outperform a underperform giudicando l’outlook sui fondamentali “più povero per il gruppo”.

Tra i peggiori anche alcuni titoli finanziari: -4,1% per Poste Italiane, oltre -2% per Intesa Sanpaolo e Banco BPM.

Infine Mediaset è in fondo al listino milanese con un calo di quasi il 7% dopo la diffusione dei conti trimestrali che hanno deluso le attese. L’utile a 9 mesi è sceso a 27 milioni.