Legge di bilancio: Padoan predica prudenza, ma ipotesi taglio Irpef potrebbe tornare d’attualità
Entra nel vivo la discussione in seno al governo in vista della prossima legge di bilancio. La maggiore dote di crescita confermata dagli ultimi dati sul PIL dovrebbe riuscire a liberare maggiori risorse per la prossima Legge di bilancio che si gioverà anche di risorse aggiuntive facendo leva su un maggior deficit rispetto a quanto previsto nel DEF dello scorso aprile.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha confermato nel suo intervento al workshop Ambrosetti di Cernobbio che comunque le risorse sono limitate e da indirizzare in maniera selettiva con una chiara priorità all’occupazione giovanile.
Più deficit per finanziare la manovra
Gli interventi saranno mirati soprattutto su lavoro giovanile, famiglie e imprese. L’entità complessiva della manovra 2018 potrebbe comunque lievitare rispetto a quanto pronosticato fino a qualche settimana fa e raggiungere i 22-25 miliardi di euro anche se non tutte le coperture sono state individuate. Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, mancano all’appello tra i 7 e i 10 miliardi, nonostante la manovra sarà finanziata per circa 9 miliardi da un maggior deficit. L’indebitamento netto per il 2018 dovrebbe salire all’1,8% rispetto all’1,2% stimato nel Def dello scorso aprile.
Le ipotesi taglio Irpef o riduzione cuneo fiscale per tutti
Una manovra di manutenzione con una larga fetta (15,2 miliardi di euro) destinata a disinnescare le clausole di salvaguardia, a cui si sommano 1,5-2 miliardi per finanziare i nuovi sgravi contributivi sulle assunzioni dei giovani, altri 1,2 miliardi per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, 2 miliardi per le cosiddette spese indifferibili, 1-1,5 miliardi per gli incentivi del piano Industria 4.0, tra 500 milioni e un miliardo per potenziare il Rei (reddito di inclusione), almeno 500 milioni per le necessità delle Province. Un totale di 22-23 miliardi che potrebbe alla fine salire a 25 miliardi se l’esecutivo Gentiloni decidesse di rimettere sul tavolo la possibilità di un taglio dell’Irpef per il ceto medio o del cuneo fiscale per tutti i lavoratori.