Le view per il secondo semestre non contemplano l’ipotesi double-dip
“I timori collegati al rallentamento dell’attività economica negli Stati Uniti, nell’Area Euro e nei mercati emergenti non dovrebbero trasformarsi in una ricaduta nella recessione; ci sentiamo di escludere tale evento”, spiegano ad esempio gli analisti di Allianz Global Investors Investments Europe nel loro più recente outlook. Parere analogo anche da Société Générale, che nel multi-asset portfolio pubblicato ieri indicano di aver aumentato l’esposizione al rischio nell’asset allocation complessiva e di non attendersi un double dip dato che il mercato è ancora guidato da un’abbondante liquidità.
In questa visione l’azionario offrirebbe ancora buoni spunti di interesse. “Le valutazioni sono basse se confrontate con il ciclo di crescita in corso”, spiegano da Allianz G.I., aggiungendo che “ciò vale in particolare per i titoli ciclici rispetto a quelli difensivi, e per il settore farmaceutico rispetto ai beni di consumo”. Tra i settori preferiti: chimici, beni voluttuari e materiali di base. Evitati invece il settore della telefonia e in misura minore i servizi di pubblica utilità.
Stefano Melera di Bsi, nella nota settimanale della banca spiega di continuare a credere che la borsa rimarrà confinata in un ampio trading range che si protrarrà nel corso dell’estate, con la zona 1350/1370 punti dell’S&P 500 in qualità di fascia superiore (e di alleggerimento) e quella attorno alla zona dei 1250 punti come limite inferiore (e di accumulo). “Con l’avanzare del tempo ed il consolidamento della borsa – chiarisce l’analista – l’assetto è diventato gradualmente più favorevole per il mercato azionario. Da un lato l’ottimismo registrato dagli investitori e la situazione di ipercomperato che si erano venute a creare a fine aprile si sono ridimensionate. D’altra parte, la situazione di rottura sulla catena dell’offerta, derivante dal terremoto giapponese comincia a normalizzarsi e, a livello di dati macro, le sorprese negative cominciano a ridimensionarsi, grazie anche ad un ricalibramento verso il basso delle aspettative degli economisti, situazione che dovrebbe portare minore apprensione agli investitori in merito alla dinamica congiunturale (rischi di coda esclusi). Infine, le valutazioni di borsa si sono sgonfiate parecchio e risultano ora allettanti. Per terminare, la discesa osservata nel prezzo del greggio e suoi derivati, dovrebbe ridare potere d’acquisto alle spese discrezionali dei consumatori”.
Non mancano tuttavia gli aspetti da monitorare, come l’evoluzione della situazione della Grecia e il potenziale rischio di contagio ad altri paesi europei, o la fine del QE2 e la posizione fiscale del governo americano. A questi fattori, secondo Melera, occorre aggiungere la stagione delle trimestrali, che inizierà a luglio, e che “potrebbe creare aggiuntiva volatilità alla borsa a stelle e strisce (soprattutto se gli analisti non dovessero rivedere ulteriormente le loro stime al ribasso) e, dall’altra parte il soft patch della congiuntura dovesse effettivamente ripercuotersi in pieno sugli andamenti degli affari delle aziende presenti nell’indice di riferimento S&P 500”.