Le tentazioni carioca non svegliano Finmeccanica: per gli analisti il titolo ha già dato
Tentazioni carioca per Finmeccanica. La società italiana svela le sue carte: ha intenzione di partecipare, con Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, alla gara per l’alta velocità in Brasile, anche se al momento la strada sembra essere in salita. A confermare l’interesse e, al contempo, a indicare le difficoltà che incontra, su questo fronte, il gruppo italiano, è stato questa mattina il presidente e ad della holding dell’aerospazio e difesa, Pier Francesco Giarguaglini. “Siamo interessati e stiamo guardando – ha spiegato il top manager, parlando a margine della seconda conferenza ministeriale su Ambiente globale ed energia nei trasporti in corso a Roma- perché si tratta di una commessa importante. Ma così com’è, è di difficile attuazione”. “E’, infatti, difficile poter partecipare senza un intervento pubblico del Governo brasiliano perché è difficile trovare una banca che possa finanziare il project financing dell’intero importo del progetto che si attesta a 15 miliardi – ha proseguito il top manager – . Se cambiano le cose noi siamo interessati”. Guarguaglini si è detto tranquillo per gli sviluppi della commessa dell’alta velocità italiana che Ansaldo Breda si è aggiudicata insieme alla canadese Bombardier. “Siamo tranquilli”, ha assicurato l’ad, in vista della sentenza di merito che il Tar pronuncerà la settimana prossima sul ricorso presentato dal concorrente Alstom. Dichiarazioni che non svegliano però dal torpore il titolo Finmeccanica, che in Borsa non si muove (-0,05%), scambiando a 9,3650 euro. La scorsa settimana l’azione è stata protagonista in Borsa in scia ai conti. Mercoledì la società ha alzato il velo sui dati di bilancio. Numeri in linea alle attese del mercato, ma che hanno offerto poche sorprese. “Dopo la buona performance recente e risultati sostanzialmente in linea con le attese abbiamo abbassato la raccomandazione a neutral da buy lasciando il target price invariato a 10,5 euro”, hanno segnalato gli analisti di Intermonte. Nei primi nove mesi dell’anno Finmeccanica ha registrato un utile netto di 321 milioni, l’11,8% in meno dai 364 milioni dei primi nove mesi di un anno fa a fronte di ricavi per 12,924 miliardi, in crescita del 2,2% dai 12,640 del 2009 e di ordini che hanno totalizzato 13,5 miliardi. Il target 2010 è stato confermato a 22 miliardi e per ora la società è certa di firmarne per altri 7. Mancano dunque ancora 1,5 miliardi di ordini per raggiungere l’obiettivo di fine anno. Un target che potrebbe non essere alla portata di Finmeccanica. Dalla conference call di ieri è invece emerso che è stato trovato un accordo sugli stabilizzatori per il 787 di Boeing, che secondo alcuni analisti potrebbe portare a qualche pressione sui margini nel progetto. “Tra l’altro – nota a Intermonte – Finmeccanica evidenzia il fatto che dei circa 8 miliardi di euro di raccolta ordini necessari per raggiungere l’obiettivo del 2010, circa 7 miliardi sono già praticamente ottenuti. Pertanto è realistico pensare che a fine anno la raccolta ordini possa raggiungere una cifra vicina ai 21 miliardi di euro, ma difficilmente sarà raggiunto il target di 22 miliardi”. “Da quanto avevamo alzato il rating a buy lo scorso 3 settembre il titolo ha guadagnato circa il 25%, sovraperformando il mercato di circa il 17%, negli ultimi tre mesi”, segnalano ancora gli esperti di Intermonte. “Questo perché è diventato chiaro che i tagli dei budget stanziati per la difesa britannica e inglese sono stati più bassi di quando ci aspettassimo e dello stesso consensus. Dopo questo rally – conclude il broker – adesso lo spazio rialzista sull’azione è, salvo sorprese positive nel breve termine”. Oltremanica qualcosa potrebbe muoversi. Secondo quanto riportato nel fine settimana dal Sunday Telegraph il consorzio Eurofighter, a cui partecipa anche l’Italia, è ben posizionato per vincere un contratto da 7 miliardi di sterline per la fornitura 126 jet Typhoon all’Indian Air Force.