Notizie Notizie Italia Le grandi imprese italiane continuano a investire

Le grandi imprese italiane continuano a investire

8 Ottobre 2007 12:32

Se è vero che il 2006 è stato l’anno del rilancio, degli investimenti e della competizione per le imprese italiane, il 2007 si già candidato a essere ricordato come l’anno della ricerca della stabilizzazione e dell’assestamento delle posizioni. Due tendenze diverse, messe in evidenza dalla settima edizione di Multifinanziaria Aziende, uno studio annuale che approfondisce i bisogni del mercato imprese in Italia e la relazione di questo mondo con l’intero sistema finanziario, e che anche quest’anno è stato curato da  GfK Eurisko.


Dall’analisi è emerso che nel Belpaese sono le imprese con un fatturato che supera i 40 milioni di euro l’anno a sostenere i costi e gli investimenti dell’innovazione: non solo, quindi,  personale e tecnologie industriali, ma anche competenza e servizio, a riprova di una ricerca trasversale di maggiore qualità del proprio.


E a livello generale risultano essere meno le imprese che  effettuano investimenti, mostrandosi sempre più caute rispetto a ieri. Una tendenza messa in luce per quasi tutte le imprese, tranne quelle strutturalmente più attrezzate.
In dettaglio, circa la metà delle imprese italiane – come si legge in una nota – ha effettuato un investimento nel corso dell’ultimo anno. La lettura in trend rivela che le piccole, ma anche le medie imprese, mostrano una contrazione un anno con l’altro. In cifre, tra il 2006 e il 2007, così, gli investimenti delle imprese fino a 1,5 milioni di euro di fatturato si assestano dal 59 al 52%; dal 59 al 56% quelli delle imprese fino a 2,6 milioni di euro di fatturato; dall’83 al 71% per le aziende fino ai 40 milioni di euro di fatturato.


Diverso è invece l’andamento delle grandi e grandissime, che  mostrano un consolidamento degli investimenti effettuati, sia in generale sia in trend. Tuttavia, queste realtà non investono solo in aree di carattere prettamente “industriale”, quali la tecnologia (69%), il personale (55%), i macchinari (66%), ma, proprio per il loro profilo e la loro struttura, anche in quelle di servizio e competenza (marketing 39%, comunicazione, R&S, acquisition) a riprova di una volontà, e di una disponibilità, a una ricerca trasversale di innalzamento di sostenibilità e qualità del proprio business.