Notizie Notizie Italia Le Borse europee aprono sulla parità. A Milano si mette in luce Fondiaria Sai

Le Borse europee aprono sulla parità. A Milano si mette in luce Fondiaria Sai

17 Febbraio 2011 08:41

Partenza positiva per le piazze finanziarie europee dopo che ieri la Fed ha corretto al rialzo le stime sulla crescita e sull’inflazione Usa. Londra segna un progresso dello 0,17% a 6.095 punti, mentre a Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,10% a 4.155 punti. In rialzo anche Francoforte (+0,12%) e Amsterdam (+0,09%). Apertura invece in lieve ribasso per Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib segna un ribasso dello 0,06% a 23.153 punti. Invariato l’All Share (-0,05% a 23.724), mentre l’indice Star registra un calo dello 0,13% a 12.105 punti. Gli operatori guardano con particolare attenzione a quanto sta avvenendo in Nord Africa e in Medio Oriente. La protesta che ha già portato alla defenestrazione dei presidenti di Tunisia ed Egitto, infatti, si sta allargando anche a Bahrein, Iran, Libia e Yemen. E da Teheran arrivano anche notizie di nuove tensioni con Israele dopo la denuncia del governo di Tel Aviv secondo cui due navi da guerra iraniane avrebbero attraversato il canale di Suez dirette nel Mediterraneo. Gli operatori sottolineano che in questi giorni le tensioni geopolitiche hanno avuto solo ripercussioni sul mercato del greggio mentre hanno risparmiato i mercati, ma ora l’orientamento potrebbe presto cambiare.


Molta attenzione è riposta anche al dato americano sui prezzi al consumo. Nell’attesa gli operatori si concentrerà sui risultati societari. A Piazza Affari in apertura scatta in avanti FonSai (+3,50% a 7,08 euro). I francesi di Groupama hanno confermato l’interesse a partecipare nell’aumento di capitale di Premafin. La Consob dovrebbe pronunciarsi settimana prossima sulla necessità o meno di lanciare un Opa su Premafin. A Parigi sono fiduciosi sull’esito del pronunciamento e hanno confermato l’interesse ad aumentare nel tempo la presenza sia in Premafin che in FonSai con un’ottica che diventerà sempre più industriale. “La quotazione di Groupama sembra un’opzione che verrà presa in considerazione non prima del 2012”, segnalano gli analisti di Intermonte. “In conclusione, Groupama ha confermato l’interesse negli asset industriali, ma per ora non sembra ci siano le condizioni per un ingresso diretto in FonSai”, aggiungono alla sim milanese confermando il giudizio neutral su FonSai con target di 6,5 euro.


Dopo una partenza in territorio negativo si rimettono sulla retta via le banche. Non è ancora esaurito l’effetto del decreto Milleproroghe. Unicredit guadagna lo 0,80% a 1,997 euro e Intesa lo 0,97% a 2,61 euro. Secondo i giornali, il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli ha detto che l’impianto del duale resta lo stesso anche se non esclude qualche ritocco o perfezionamento.Segno più per il Banco Popolare (+0,37% a 2,74 euro) e la Popolare di Milano (+0,70% a 3,18 euro). Anche se i conti di Bnp Paribas hanno bucato le attese degli analisti non si arresta il flusso degli ordini d’acquisto sul settore. Il gruppo bancario francese ha archiviato il 2010, primo anno completo di attivita nel nuovo perimetro, un utile netto di gruppo di 7,8 miliardi di euro, con un incremento 34,5% rispetto al 2009, grazie al ruolo attivo rivestito nel finanziamento dell’economia reale e al successo dell’integrazione di Fortis, che conferisce al gruppo una nuova dimensione. Il quarto trimestre ha registrato un risultato netto positivo per 1,5 miliardi di euro, in aumento del 13,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto per azione, nel 2010, ammonta a 6,3 euro, in aumento del 21,7% rispetto al 2009. L’attivo netto per azione, pari a 55,5 euro, è in crescita del 9% rispetto all’anno precedente e segna, rispetto al 2006, ultimo anno prima della crisi, un incremento complessivo del 29,4%. Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti di versare un dividendo in contanti di 2,10 euro per azione, con un tasso di distribuzione del 33,4%.


Potrebbe spiccare il volo Finmeccanica (-0,37% a 9,51 euro). Secondo il Messaggero sono in arrivo commesse per 600 milioni di dollari dagli Usa. Settore del lusso in fermento nella settimana della Moda Oltreoceano con Luxottica che fa tappa però sotto il sole del Messico. Come anticipato dal Financial Times Luxottica (invariata a 22,10 euro) ha siglato un accordo per l’acquisizione di una settantina di negozi in Messico paese nel quale è già presente con la divisione wholesale. Il valore complessivo della transazione, il cui perfezionamento è previsto entro la fine del secondo trimestre del 2011, è di circa 17 milioni di euro. Nel dettaglio Luxottica ha acquistato due catene di negozi specializzati nel segmento sole in Messico: High Tech e Stanza, con oltre 70 punti vendita. Il valore complessivo della transazione, il cui perfezionamento è previsto entro la fine del secondo trimestre del 2011, è di circa 17 milioni di euro.


Con questa operazione, che prevede la graduale conversione dei punti vendita al marchio Sunglass Hut, la principale catena al mondo specializzata nel segmento sole, la società italian entra con attività retail in Messico. La rete di punti vendita Stanza è composta da circa 40 negozi di occhiali da sole, presenti nei centri commerciali e negli aeroporti delle più importanti città e località turistiche del Messico, da Città del Messico a Playa del Carmen. La catena High Tech vanta invece circa 30 negozi all’interno dei maggiori centri commerciali di Guadalajara, Monterrey e Merida sotto le insegne High Tech, Euro Vision e Top Vision. È previsto che il fatturato complessivo delle due catene nel 2011 sia di circa 15 milioni di euro. Lo stesso Financial Times segnala come questa piccola acquisizione dovrebbe a breve essere seguita da ulteriori operazioni di M&A in Brasile. “Nonostante tali operazioni sarebbero pienamente coerenti con lo sviluppo del retail del gruppo nella cosiddetta “sun belt”, giudichiamo tali operazioni troppo modeste per avere un impatto sulle dinamiche consolidate del gruppo”, è l’idea degli analisti di Intermonte.


Anche per gli esperti di Equita “si tratta di una piccola operazione, di impatto trascurabile ma sensata dal punto di vista finanziario. L’FT, commentando la notizia, anticipa anche un piano di nuove aperture in Brasile. Ci sembrano – prosegue il broker – segnali positivi sulla volontà di crescere nei mercati emergenti e di tornare a investire in modo più aggressivo nel 2011, anche grazie al deleverage realizzato: due degli elementi dell’equity story che secondo noi possono aggiungere crescita all’attesa ripresa del mercato americano e australiano”. Nelle retrovie resta ai nastri di partenza Fastweb (invariata a 17,96 euro). Il gruppo ha comunicato questa mattina di aver chiuso il 2010 con una perdita netta di 72,4 milioni contro un risultato negativo per 34,4 milioni dell’anno precedente e con un Ebitda in crescita del 4,5% a 502,6 milioni, mentre i ricavi sono saliti dell’1,5% a 1,88 miliardi di euro. A fine 2010 i clienti erano 1.724.000 in crescita del 4,9% rispetto a fine 2009 e l’indebitamento finanziario netto era pari a 1,602 miliardi (1,443 miliardi a fine 2009). Gli investimenti netti sono stati pari a 426,9 milioni, in gran parte relativi alla connessione di nuovi clienti e il rapporto tra investimenti e ricavi è stato del 22,7% contro il 23,4% dell’anno precedente.