Lavoro e tecnologie mobili: opportunità o fonte di stress?
La diffusione delle tecnologie mobili ha trasformato il luogo di lavoro e il modo in cui i dipendenti interagiscono con esso. Secondo quanto rileva una ricerca effettuata da Kelly Services, l’impatto della mobile technology è stato generalmente positivo e in molti confermano un netto miglioramento in termini di efficienza e produttività lavorative. Tuttavia si registra un’importante interferenza del lavoro nella vita privata dei dipendenti, che ha contribuito a un innalzamento di stress e sovraffaticamento. Il 53% ritiene che la mobile technology abbia aumentato la propria produttività, tuttavia il 49% degli intervistati sostiene di restare connesso settimanalmente circa 5 ore oltre l’orario di lavoro, mentre solo il 23% dichiara di non connettersi mai nel tempo libero. A livello mondiale, i lavoratori più propensi a utilizzare la mobile technology appartengono ai Paesi in via di sviluppo, in particolare asiatici (Hong Kong, Singapore, Malesia e Indie: il 40% dei lavoratori di queste regioni ha dichiarato la necessità di rimanere connesso oltre il normale orario lavorativo).
Nel dettaglio, i principali elementi di stress derivanti dal rimanere sempre connessi con il luogo di lavoro è dato fatto di sentirsi obbligato dal proprio senso di responsabilità (36%), avendo a disposizione una tecnologia che lo consente, a lavorare anche nel tempo libero. Il secondo fattore di stress, secondo il 26% del campione, è il datore di lavoro, che sembra aspettarsi questo tipo di approccio da parte dei dipendenti, seguito dalla cultura aziendale (15%), dall’insistenza dei clienti (14%) e dai colleghi (5%).
Dall’altra parte, la mobile technology ha permesso di oltrepassare le tradizionali barriere di spazio e tempo e per il 60% degli intervistati sarebbe interessante il telelavoro: la possibilità di gestire gli appuntamenti e la flessibilità di orario hanno, infatti, reso questa modalità operativa un’opportunità estremamente interessante sia per l’azienda, che potrebbe abbattere considerevolmente i costi, sia per i dipendenti che potrebbero meglio conciliare gli impegni lavorativi con quelli privati.