Lavoro: in Italia 25 mesi per trovare il primo impiego
Ragazzi italiani troppo “choosy” per trovare lavoro, o mercato del lavoro troppo instabile per permettere una vera scelta? In un momento in cui la polemica impazza dentro e fuori dalla Rete, arrivano i dati di Randstad, che rivelano come i ragazzi italiani in cerca del primo impiego ci mettano oltre 25 mesi prima di ottenerlo. A prescindere che sia o meno un posto fisso.
La multinazionale olandese del recruitment ha presentato le cifre lo scorso 18 ottobre, quando ha ospitato la terza edizione di ScopriTalenti, l’evento con cui Fondazione Sodalitas offre ad un gruppo selezionato di giovani di talento l’opportunità di proporsi a un pool di imprese leader di mercato.
Secondo la ricerca, in Europa sono 593mila i ragazzi tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro, con un tasso di disoccupazione giovanile che in Italia tocca il 34,5% contro una media europea del 22,8% (dato ISTAT, Agosto 2012).
Nel nostro Paese più di 2 milioni di ragazzi sono NEET (not in employment, education or training): il 24% tra i 15 e i 24 anni, dato in crescita di mese in mese, e il 28,8% nella fascia 25-30 anni (CNEL). A ciò si aggiunge il problema della mancata corrispondenza tra competenze richieste dalle aziende e indirizzi di studio dei candidati, che ha come conseguenza il primato italiano d’attesa dei giovani nel conseguimento del loro primo impiego: 25,5 mesi (44,8 se a tempo indeterminato).
In seguito alla riforma Fornero, si riscontra inoltre un aumento di iscrizioni agli istituti professionali (+0,4% MIUR), segnale di una tendenza alla fuga da corsi di studi più “teorici”. Un altro dato significativo è inoltre il progressivo aumento dell’interesse dei ragazzi per il settore tecnologico (informatica e TLC) e per quello della chimica e della biotecnologia.