L’autogoal di Shell, il tweet su cambiamenti climatici scatena Greta Thunberg & co: ‘greenwash senza fine’
Cosa siete disposti a cambiare per contribuire a ridurre le emissioni? È la domanda che il gigante petrolifero Royal Dutch Shell ha postato su Twitter e sebbene abbia ricevuto un modesto numero di voti (solo 199 voti), il tweet non è passato inosservato ed è diventato virale, ma non per le ragioni che l’azienda avrebbe sperato.
Non sono mancati, infatti, gli attacchi eccellenti dei grandi esponenti green contro il gruppo oil.
Da Greta Thunberg ad Alexandria Ocasio-Cortez: tutti contro Shell
A puntare il dito contro la Shell è stata subito l’attivista Greta Thunberg che ha accusato l’azienda di “greenwash senza fine”, un ambientalismo di facciata mentre la scienziata del clima, la professoressa Katharine Hayhoe ha sottolineato l’enorme contributo della Shell all’anidride carbonica atmosferica che sta riscaldando il pianeta. Un suo collega, Peter Kalmus, è stato più diretto, e ha detto che la società stava illuminando il pubblico suggerendo che le azioni individuali potevano fermare la crisi climatica, piuttosto che un cambiamento sistemico nell’industria dei combustibili fossili.
Alcuni utenti di Twitter hanno bollato il sondaggio di Shell come ironico mentre altri si sono chiesti se i vertici dell’azienda fossero impazziti. Anche la deputata democratica di New York, Alexandria Ocasio-Cortez, co-autore della versione più progressista di un Green New Deal che si è poi arenata al Congresso, ha sottolineato che l’anglo-olandese Shell non può sottrarsi a decenni di responsabilità per il cambiamento climatico.
La risposta di Shell e i numeri dell’impegno green dei colossi oil
“Cambiare il sistema energetico richiede che tutti facciano la loro parte”, ha risposto la Shell. “Ecco di cosa trattava il sondaggio lanciato oggi. Per quanto riguarda la nostra parte, la settimana scorsa abbiamo detto che Shell rimodellerà il suo portafoglio di beni e prodotti per soddisfare il fabbisogno energetico più pulito dei suoi clienti nei prossimi decenni”. Shell in effetti ha messo in campo programmi di transizione energetica più ambiziosi rispetto ai concorrenti statunitensi, tra cui i colossi Chevron ed Exxon.
C’è chi eccepisce sull’entità delle misure messe in atto dai colossi oil. I recenti investimenti di Shell nell’energia a basse emissioni di carbonio risultano esigui rispetto agli investimenti nei combustibili fossili. Il piano di Shell per diventare net carbon zero copre solo il 65% circa delle emissioni del petrolio e del gas che produce, secondo Follow This, un gruppo di oltre 5.800 azionisti verdi di compagnie petrolifere e del gas.
Il prezzo delle azioni della Royal Dutch Shell negoziato a Londra è stato ridotto di oltre la metà quest’anno, poiché la pandemia COVID-19 ha schiacciato la domanda di energia.