Notizie Notizie Italia L’asta Btp fa tutto esaurito: buona la domanda con redimenti in salita

L’asta Btp fa tutto esaurito: buona la domanda con redimenti in salita

13 Novembre 2019 12:43

Sono stati ben quattro i Btp in offerta nell’asta odierna. Dopo il test di ieri, con tassi in risalita nell’asta Bot e domanda sostenuta, oggi il Tesoro si è cimentato nella consueta asta di metà mese con protagonisti titoli a media lunga scadenza allocati per complessivi 7,25 miliardi di euro, ossia il massimo della forchetta prevista.

Nel dettaglio, sono stati allocati Btp triennali (ISIN: IT0005384497), con scadenza 15 gennaio 2023, per 2,5 miliardi con rendimento medio dello 0,22%, in crescita di 17 punti base rispetto alla precedente asta di titoli di analoga durata tenutasi a ottobre. La domanda è stata di oltre 3,8 miliardi con rapporto di copertura di 1,53 (dal precedente 1,46).

Il Btp a 7 anni (ISIN: IT0005390874), con scadenza 15 gennaio 2027, ha visto il collocamento di titoli per 3,25 miliardi al tasso medio dello 0,91%, in salita di 31 punti base rispetto all’asta precedente. Anche qui solida la domanda che è stata di oltre 4 miliardi (4,168 miliardi) con un rapporto di copertura di 1,28 (1,44 il precedente).

Tra i titoli a lunga scadenza, il Tesoro ha allocato Btp a 30 anni (ISIN: IT0005363111), con scadenza 1° settembre 2049, per 898,9 milioni con rendimento medio del 2,29% in aumento di 26 punti base rispetto all’asta precedente. Rapporto di copertura di 1,73. Infine, allocati 601,1 milioni del Btp a 30 anni (ISIN: IT0005162828) con scadenza 1° marzo 2047 e rendimento lordo del 2,14%. Rapporto di copertura pari a 1,94.

Tassi Btp al rialzo: le due ragioni

I redimenti in salita riflettono l’andamento attuale dell’obbligazionario italiano. La risalita dello spread potrebbe continuare nei prossimi mesi con i Btp di nuovo sotto l’occhio del ciclone nonostante i segnali di ripresa evidenziati ieri. Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM, prevede che lo spread nei prossimi due mesi potrebbe registrare un allargamento fino a quota 200 punti base in vista di maggiori tensioni politiche e per il possibile effetto del tiering sul repo dei Btp.  sottolineando che il contesto di tassi più elevati è in buona misura indotto dalla percezione di miglioramento del quadro globale, in vista di una progressiva rimozione dei dazi. Non a caso negli ultimi giorni –dice l’esperto – si è registrato un discreto movimento al rialzo delle aspettative di inflazione su entrambe le sponde dell’Oceano.

In questo contesto di rialzo tassi temporaneo che potrebbe perdurare fino ai primi mesi del 2020, i tassi del Btp, dice Cesarano, potrebbero registrare un rialzo più marcato con conseguente allargamento dello spread. Due le ragioni di questo rialzo: da una parte il peso dell’incertezza politica amplificata su scala internazionale dall’effetto cassa di risonanza del caso Ilva ma che potrebbe amplificarsi ulteriormente in vista delle regionali del 26 gennaio. Dall’altra l’impatto del tiering che potrebbe far aumentare il tasso repo su Btp per effetto del drenaggio indotto dal beneficio per le banche italiane di una quota di depositi esente da tasso negativo superiori alle attuali riserve in eccesso.

Infine, potrebbero esserci possibili prese di profitto delle banche ad inizio anno sui Btp in portafoglio e da qui lo spread decennale Btp potrebbe pertanto tendere verso quota 180/200 punti base nel corso dei prossimi 2/3 mesi.