Notizie Notizie Mondo L’alert Bce sui dazi di Trump: a rischio la stabilità finanziaria dell’area euro

L’alert Bce sui dazi di Trump: a rischio la stabilità finanziaria dell’area euro

21 Maggio 2025 17:09

I dazi di Trump preoccupano la Bce, che nel suo rapporto annuale di stabilità finanziaria dipinge nel complesso uno scenario con rischi al ribasso. Le tensioni protezionistiche innescate dagli Stati Uniti possono diventare quindi un pericolo concreto per la tenuta del credito, dei mercati e, in ultima istanza, della crescita nell’Eurozona.

“Il brusco cambiamento nella politica tariffaria statunitense rientra di un più ampio mutamento nel contesto geopolitico, con impatti economici e finanziari che potrebbero ancora mettere alla prova la stabilità finanziaria dell’area euro”, ha dichiarato l vicepresidente della Bce Luis de Guindos nella prefazione al documento. “L’incertezza persiste in molti importanti ambiti politici oltre al commercio, dalla regolamentazione alla sicurezza nazionale. In questo contesto, la probabilità di eventi estremi avversi è aumentata”, ha rimarcato.

I tre alert della Bce

In un contesto macroeconomico complicato e incerto, la Bce individua tre principali fonti di rischio e vulnerabilità per la stabilità finanziaria dell’area euro:

  • gli aggiustamenti dei prezzi nei mercati finanziari;
  • l’intensificarsi delle tensioni commerciali, che potrebbe colpire imprese e famiglie;
  • infine, un  mix di crescita economica più debole, maggiori spese per la difesa e altre sfide strutturali che potrebbero peggiorare le già fragili posizioni di bilancio di alcuni Paesi sovrani dell’area.

“Il rischio per la stabilità finanziaria aumenta ulteriormente se queste vulnerabilità dovessero manifestarsi contemporaneamente, innescando dinamiche che si rafforzano a vicenda”, spiega il rapporto.

L’allarme della Bce per famiglie e imprese

Le famiglie infatti potrebbero vedersi un aumento del costo della vita a causa dell’impatto dei dazi su beni e servizi. Stessa cosa anche per le aziende, che rischiano di vedere i loro margini di profitto più ridotti, con ricadute negative sulla capacità di investimento e di assunzione. Il sistema bancario, già alle prese con una prevedibile contrazione dell’attività creditizia, potrebbe subire ulteriori pressioni qualora l’eventuale deterioramento delle condizioni economiche di aziende e consumatori si traducesse in un aumento dei crediti deteriorati.

Le banche maggiormente esposte risultano essere quelle con legami significativi con i settori industriali più vulnerabili alla guerra commerciale in atto, “in particolare automotive, tecnologia e manifattura avanzata”. È in questi comparti che le nuove tariffe imposte da Trump, ormai rivolte non solo alla Cina ma anche ai prodotti europei, stanno innescando un pericoloso effetto domino.

La guardia resta alta nonostante l’allentamento dei dazi e i recuperi in Borsa

L’avvertimento arriva nonostante un apparente allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e il parziale ritiro di alcune misure da parte della Casa Bianca. Ma il tema resta centrale nei pensieri delle autorità monetarie. La presidente della Bce Christine Lagarde ha definito “controintuitivo, ma comprensibile” il recente rafforzamento dell’euro, alla luce della crescente sfiducia verso gli Stati Uniti. Anche il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha espresso preoccupazione, sottolineando la necessità di un mercato del debito pubblico Usa solido.

Il report evidenzia inoltre che le valutazioni di mercato restano elevate, in particolare dopo il recupero seguito al passo indietro di Trump sui dazi.  Dopo la forte caduta delle Borse seguita all’annuncio dei dazi da parte del presidente Usa Donald Trump il 2 aprile, gran parte dei mercati europei sono tornati ai livelli precedenti, ma “aumenta i rischi di un’altra acuta correzione dei mercati se dovesse aversi un’altra escalation” sui dazi, stando al vice presidente della Bce Luis de Guindos.