La grande tregua Usa-Cina scalda le Borse, titoli oil avanti tutta in attesa Opec
Acquisti convinti sui principali mercati nei primi scorci dell’ultimo mese dell’anno. A dare sprint ai mercati è l’atteso accordo a margine del G20 tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping, in occasione della riunione del G20 di Buenos Aires. I due Paesi hanno siglato una tregua nella guerra dei dazi con Trump che ha posticipato di 90 giorni l’aumento delle tariffe al 25% su merci cinesi valutate $200 miliardi, che sarebbe dovuto scattare a partire dall’1 gennaio 2019. Dal canto suo la Cina si è impegnata ad importare una “grande quantità” di beni statunitensi tra cui agricoli, petroliferi ed industriali, rimuovendo allo stesso tempo le tariffe del 40% sulle auto importate dagli USA. L’aumento delle tariffe sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio del 2019.
L’indice Ftse Mib sale del 2,26% a quota 19.622 punti. Gli asset italiani beneficiano anche dei rumor circa l’intenzione del governo di rivedere gli obiettivi di bilancio per il 2019 con deficit in area 1,9%-2% rispetto al 2,4% indicato nella Manovra 2019.
Forte rialzi per il titoli del settore oil (+6,1% Saipem, +3,62% Tenaris e +2,6% Eni) in scia al rally del petrolio dopo l’accordo raggiunto tra la Cina di Xi Jinping e gli Stati Uniti di Donald Trump sul commercio. I futures sul contratto WTI scambiato a New York, in particolare, balzano di oltre +5%. I prezzi del petrolio salgono anche in vista dell’attesissimo meeting dell’Opec, in calendario il prossimo 6 dicembre, in occasione del quale si prevede il raggiungimento di un’intesa, anche con la Russia, paese produttore non Opec, sul taglio dell’offerta.
Tra le banche primeggia ancora una volta Banco Bpm (+5,56% a 2,18 euro) dopo l’accordo con Crédit Agricole per rafforzare la partnership nel settore del credito al consumo in Italia, in particolare la leadership e le quote di mercato di Agos Ducato. L’accordo prevede l’acquisizione di ProFamily da parte di Agos per 310 milioni di euro. Sul fronte cessione Npl, le offerte ricevute permetterebbero di completare un’operazione superiore al previsto per un ammontare complessivo fino a 7,8 miliardi.