La Cina introduce primi stimoli all’economia contro coronavirus, Moody’s taglia stime su crescita Pil
Si sta per chiudere una settimana in cui S&P500 e Nasdaq hanno messo a segno nuovi massimi storici a Wall street. Rialzi sostenuti anche sui principali indici europei con il Ftse Mib di Milano che si è portato sui nuovi massimi da 12 anni (dal 2008) e con un saldo di oltre +9% da inizio mese.
Nelle ultime sedute è invece tornata a prevalere la prudenza di fronte all’incertezza degli impatti legati al coronavirus sull’economia globale. La Commissione nazionale di Sanità cinese ha aggiornato il bilancio delle vittime e dei casi confermati di coronavirus: le persone infettate sono salite a 75.465, a fronte di 2.236 decessi. La Corea del Sud ha riportato 52 nuovi casi per un totale di 150 casi. Il direttore dell’OMS, Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ammesso ai giornalisti che il basso numero di casi di persone infettate dal coronavirus al di fuori della Cina “potrebbe non rimanere tale per molto tempo”, lasciando presagire nuovi casi nel mondo.
La People’s Bank of China (PBoC) ha tagliato i tassi sui prestiti a un anno di 10 punti base e quelli a cinque anni di cinque punti base al 3,15% dal precedente 3,25%. La mossa della PBoc avviene pochi giorni dopo la sforbiciata sul tasso di prestiti a medio termine di un anno al 3,15% dal 3,25% e ulteriori stimoli monetari, per sostenere l’economia contro il coronavirus. Tuttavia, la mossa era attesa e per alcuni analisti è deludente
Intanto Moody’s ha rivisto al ribasso di due/decimi di un punto percentuale l’outlook sulla crescita del Pil delle economie del G20, portandolo al ritmo del 2,4% nel 2020. Le stime sul Pil cinese del 2020 sono state tagliate al 5,2%, mentre quelle del 5,7% per il 2021 sono state lasciate invariate. La paura del contagio, ha aggiunto l’agenzia di rating, condizionerà in modo negativo il commercio cinese.
In questo contesto i trader hanno puntato su certificati a levi legati a indici e singoli titoli. Il più scambiato della settimana con 14 contratti e circa 1 milione di euro di controvalore è risultato il Turbo Long (Isin NL0014040123) sul Dax, con scadenza prevista il 17 giugno 2020. Il prodotto presenta una leva di circa 5 volte, in virtù di un livello strike a 11.000 punti euro e distanza dal Knock Out del 19%. Tra i certificati a leva su singoli titoli, è stato premiato il Turbo Long (Isin NL0014089096) legato a STMicroelectronics con 52 contratti e circa 679 mila euro di controvalore (scadenza prevista per il 19 giugno 2020). Il prodotto presenta una leva che è arrivata a circa 5 volte, in virtù di un livello strike a 23,2 euro e distanza dal Knock Out del 19%.
Infine, i trader hanno puntato sui certificati di investimento sul settore bancario italiano. L’Ops lanciata da Intesa Sanpaolo su UBI Banca ha infatti riacceso l’interesse sull’istituto bergamasco. In particolare, è stato molto scambiato, con 37 contratti e 752 mila euro di controvalore, il Cash Collect Doppia Barriera (Isin NL0012317333) su UBI Banca con scadenza 3 agosto 2020. Il prodotto consente di ottenere un premio semestrale di 3,75 euro anche nel caso in cui l’azione UBI Banca abbia perso terreno, ma la sua quotazione sia superiore o pari al livello barriera (posta in questo caso al 75% del valore iniziale).
Molto utilizzato anche il Memory Cash Collect (Isin NL0013031487) su UBI Banca con scadenza 24 settembre 2020. Il prodotto consente di ottenere un premio trimestrale di 1,60 euro con effetto memoria anche nel caso in cui l’azione UBI Banca abbia perso terreno, ma la sua quotazione sia superiore o pari al livello barriera (posta in questo caso al 60% del valore iniziale). Ammonta a circa 664 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 20 contratti.