Notizie Notizie Mondo Gucci affonda a -24%, ma brilla un altro marchio italiano di Kering. Segnali di risveglio dalla Cina. L’effetto sui titoli Moncler e Cucinelli

Gucci affonda a -24%, ma brilla un altro marchio italiano di Kering. Segnali di risveglio dalla Cina. L’effetto sui titoli Moncler e Cucinelli

11 Febbraio 2025 10:57

Piccoli segnali di ripresa per Kering. Il gruppo francese del lusso sforna utili migliori del previsto con un leggero miglioramento delle vendite tra il terzo e il quarto trimestre in Cina, paese chiave per buona parte dei player del lusso.

Gucci continua ad affondare, ma Kering vede la luce in fondo al tunnel

Il gruppo transalpino a cui fa capo il marchio Gucci ha riportato nel quarto trimestre un calo del 12% nelle vendite a 4,39 miliardi di euro (le attese erano -14%) trascinate al ribasso principalmente dal marchio Gucci che segna un pesante -24% su base comparabile nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (consensus era -19%). Le vendite di Gucci rappresentano quasi la metà delle vendite del gruppo Kering e circa due terzi dell’utile operativo ricorrente.

Spicca invece la spinta positiva è arrivata da Bottega Veneta, in decisa accelerazione a +17% a/a dal +9% del trimestre precedente.

Il presidente e ceo di Kering, Francois-Henri Pinault, ha affermato che l’azienda ha raggiunto un “punto di stabilizzazione, dal quale riprenderemo gradualmente a crescere”. I ricavi ricorrenti dalle operazioni per l’intero anno hanno raggiunto i 2,6 miliardi di euro, leggermente superiori alle previsioni di Kering di ottobre, che si attestavano sui 2,5 miliardi di euro. L’utile operativo ricorrente del gruppo è sceso del 46% a 2,55 miliardi di euro lo scorso anno, il livello più basso dal 2016.

Kering a caccia di un nuovo direttore artistico per Gucci

Difficoltà di Gucci che hanno portato settimana scorsa all’interruzione brusca del rapporto con lo stilista Sabato de Sarno, direttore artistico della maison italiana da solo due anni e la cui opera di rinnovamento estetico del marchio non è riuscita nell’intento di riconquistare acquirenti. Ancora non è stato individuato il sostituto di de Sarno che probabilmente ha pagato i suoi design minimalisti rispetto a quelli più sgargianti dei suoi predecessori.

“Gucci tornerà, non ho assolutamente dubbi”, ha tagliato corto Pinault. Considerando l’intero 2024 i ricavi del marchio fiorentino sono scesi a 7,7 miliardi, in calo del 23%  (-21% a parità di cambi).

In generale Gucci, così come altri marchi di alta gamma, ha pagato negli ultimi due anni il crollo della domanda di beni di lusso, in particolare in Cina. La società di consulenza Bain & Company ha stimato che lo scorso anno le vendite del settore sono diminuite del 2% a livello mondiale, appesantite dalla crisi immobiliare in Cina, un mercato chiave.

Cambia il vento in Cina?

Il cfo di Kering Armelle Poulou ha dato indicazioni di ripresa delle vendite nella Cina continentale e tra gli acquirenti cinesi, così come negli Stati Uniti. “Per quanto riguarda la Cina – ha spiegato – abbiamo assistito a un miglioramento sequenziale delle nostre vendite di 6 punti tra il terzo e il quarto trimestre”. Il cfo del gruppo francese che controlla anche i marchi Yves Saint Laurent, Bottega Veneta e Pomellato ha parlato anche dell’impegno a contenere le spese per il personale e riducendo i costi della catena di fornitura.

Reazione positiva in Borsa

In Borsa la reazione di Kering è stata molto positiva in avvio con titolo arrivato a segnare oltre +5% per poi attestarsi a +2% circa. Il titolo nell’ultimo anno ha sofferto molto cedendo il 40% negli ultimi 12 mesi arrivando a piombare ai minimi dal 2017 con la capitalizzazione di mercato scivolata a soli 30 miliardi di euro. Segno meno invece per il leader globale del lusso Lvmh che cede oltre l’1%. A Piazza Affari si muovono in rialzo anche Brunello Cucinelli e Moncler, entrambe a +0,7%