Juncker: Europa volta pagina con piano investimenti, contributi Stati fuori da deficit e debito
“L’Europa sta girando pagina dopo anni passati a ristabilire la credibilità di bilancio e a promuovere le riforme”. A parlare è il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo intervento per presentare il piano di investimenti per i prossimi tre anni da 315 miliardi di euro alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Un piano, dice, per “stimolare” gli investimenti che in Europa sono “370 miliardi sotto il livello pre-crisi” e che rappresenta il modo di “chiudere il cerchio” insieme a riforme e disciplina di bilancio. Juncker ha sottolineato che “abbiamo bisogno di riforme strutturali per preservare il nostro stato sociale, di responsabilità fiscale per i bilanci nazionali e ora abbiamo bisogno di spingere gli investimenti. Cosa che facciamo con questo piano”.
Juncker ha voluto precisare che “i contributi degli Stati membri al Fondo per gli investimenti non saranno conteggiati nel deficit e nel debito”, secondo le regole del Patto di Stabilità. “Non tradiremo le regole del Patto di Stabilità che abbiamo tutti concordato perché è una questione di credibilità”, ma “non terremo conto dei versamenti che saranno fatti dagli Stati nel Fondo nei calcoli del Patto” per valutare deficit e debito. I contributi degli Stati al Fondo, che nascerà con una dotazione di 21 miliardi, sono comunque volontari, e verranno usati per progetti in tutti i Paesi Ue sulla base di una selezione effettuata dalle autorita’ europee. Lo scomputo non riguarda i finanziamenti che i paesi effettueranno direttamente a favore di specifici progetti.
“Il piano non va politicizzato, spero non ci siano giochi politici. E’ un progetto per attirare e ottimizzare investimenti. Indietro non si torna”. “E se funzionerà – ha sottolineato il numero uno della Commissione Ue – rinnoveremo il piano anche per gli anni 2018, 2019 e 2020″. “Spesso sento dire – ha proseguito – che serve denaro fresco, ma in realtà quello di cui abbiamo veramente bisogno è un nuovo inizio e nuovi investimenti. Non ci serve creare nuovo debito, ma possiamo usare l’abbondante liquidità del bilancio Ue”.
Juncker ha poi spiegato che il piano di investimenti europeo basato sulla Bei mobiliterà 315 miliardi perché “ogni euro investito ne genererà 15”. Il presidente dell’Esecutivo Ue indica che dovrà essere “operativo entro giugno 2015” e che la scelta dei progetti sarà affidata a “esperti” con lo scopo finale, afferma Juncker, di “drenare denaro verso i paesi che più hanno sofferto per la crisi”. Quello che è di “importanza essenziale” per Juncker è “eliminare gli ostacoli burocratici” per “creare le condizioni per gli investimenti”. Il presidente ha infatti fatto notare come in Europa ci sia un “paradosso enorme: nonostante la liquidità nelle banche, gli investimenti non rimbalzano”.