Notizie Notizie Italia Italia: svolta economica è vicina, non sarà solo l’export a trainare ritorno alla crescita (analisti)

Italia: svolta economica è vicina, non sarà solo l’export a trainare ritorno alla crescita (analisti)

13 Febbraio 2015 13:35
Tre anni e mezzo senza crescita. L’Istat ha certificato oggi che anche nel quarto trimestre del 2014 l’economia italiana non è riuscita a strappare un segno più portando quindi a quattordici i trimestri senza crescita del Pil. La recessione si appresta però a lasciare spazio già a inizio 2015 al primo tentativo di ripresa che dovrebbe trovare sponda negli effetti positivi combinati di calo del petrolio, svalutazione dell’euro e avvio del quantitative easing da parte della Bce. 
Il pil del quarto trimestre ha segnato una variazione congiunturale nulla, lievemente meglio rispetto al -0,1% delle attese di consensus. 
 
Economia pronta a ritorno alla crescita già a inizio 2015 
Petrolio e mini-euro sono destinati quindi ad aiutare l’economia dell’intera Eurozona con l’Italia si candida a essere tra i maggiori beneficiari vista l’importanza dell’export per l’Italia. C’è però il rischio di una crescita zoppa se non ci sarà una parallela ripresa della domanda interna. “In un contesto di rallentamento della crescita globale è necessario far leva sulla domanda interna per evitare di registrare una ripresa anonima”, ammonisce Vincenzo Longo, market strategist di IG, che ritiene necessaria una discesa della disoccupazione per dare una spinta decisiva alla crescita dei consumi interni. Già nella parte finale del 2014 un contributo positivo al Pil è dal commercio con l’estero, grazie verosimilmente alla ripresa dell’export favorita dal cambio debole, mentre la domanda interna è rimasta debole. “Il quarto trimestre 2014 a nostro avviso segna la fine della recessione – rimarca Paolo Mameli, Senior Economist  Macroeconomics and Fixed Income Research Department Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo – e l’andamento dei dati recenti conferma che l’economia è pronta per il ritorno alla crescita già nel trimestre in corso”. 
 
Non solo export, possibili sorprese positive da mercato del lavoro 
Analizzando i riscontri degli ultimi tre mesi del 2014, l’esperto di Intesa Sanpaolo sottolinea come sul pil è pesato l’andamento negativo della domanda domestica “per via soprattutto della flessione degli investimenti (appesantiti dalla perdurante recessione nelle costruzioni, mentre  dovrebbe essere proseguita la modesta crescita dei consumi (+0,1% t/t in media negli ultimi 5 trimestri)”.
“I primi segnali di stabilizzazione della crescita sono dovuti ad una combinazione di migliori condizioni della domanda interna ed estera – conferma Fabio Fois, economista di Barclays – con le esportazioni che hanno probabilmente beneficiato di un euro più debole, mentre le pressioni disinflazionistiche aiutano il reddito disponibile reale”. Una serie di driver destinati a perdurare anche nei prossimi trimestri con potenziali sorprese positive dal mercato del lavoro “a seguito degli incentivi fiscali approvati dal governo alla fine dello scorso anno, nell’ambito della riforma del mercato del lavoro”. Anche l’esperto di Barclays prevede un ritorno alla crescita già dal primo trimestre dell’anno con un +0,2%, mentre l’intero 2015 dovrebbe segnare un +0,4%. 
Leggermente migliori sono le ultime previsioni di Bankitalia che vede una crescita potenzialmente superiore allo 0,5% quest’anno e dell’1,5% nel 2016 “con le ulteriori variazioni dei tassi di interesse e del cambio derivanti dalle nuove misure della Bce che dovrebbero portare a una più elevata crescita del Pil”, ha rimarcato lo scorso weekend il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.