Italia, stime Istat: crescita lenta e inflazione ancora debole
I consumi stanno spingendo la crescita italiana mentre manca ancora il sostegno dalla componente investimenti. Secondo l’Istat il Belpaese concluderà il 2015 con una crescita dello 0,7% mentre il quarto trimestre dovrebbe segnare +0,2%
Si conferma una crescita lenta quella dell’Italia. Secondo le stime Istat rilasciate nella nota mensile sull’economia italiana il Pil dovrebbe mostrare una crescita dello 0,7% sull’intero 2015. L’ultimo trimestre dell’anno dovrebbe invece segnare un avanzamento dello 0,2% con un intervallo di confidenza tra lo 0% e lo 0,4%. Non si tratta di dati esaltanti e, soprattutto, la stima complessiva per l’anno in corso è inferiore alle previsioni del governo (+0,9%).
La congiuntura italiana, spiega il documento dell’Istituto nazionale di statistica “ha segnato un rallentamento del ritmo di espansione dell’attività produttiva nel terzo trimestre. Alla crescita del Pil, +0,2% rispetto al trimestre precedente, ha contribuito positivamente la domanda interna al netto delle scorte (+0,2%) e la variazione delle scorte (+0,3%) mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo dello 0,4%”.
Sul fronte della domanda interna l’Istat sottolinea il rafforzamento dei consumi (+0,4%) controbilanciato da una riduzione degli investimenti (-0,4%). “Ne terzo trimestre si è consolidata la ripresa dei consumi. In particolare la spesa delle famiglie residenti è cresciuta dello 0,4%, quella delle amministrazioni pubbliche dello 0,3% mentre quella delle istituzioni sociali private è diminuita dello 0,2%. Le informazioni disponibili sul quarto trimestre supportano l’ipotesi di un’evoluzione positiva nella parte finale dell’anno. Negli ultimi mesi la crescita dei consumi ha trovato riscontro nell’andamento positivo del mercato del lavoro”. Quest’ultimo ha subito tuttavia una battuta d’arresto in ottobre, così come l’inflazione: “Secondo le stime preliminari, l’indice per l’intera collettività nazionale ha registrato un incremento su base annua dello 0,1% da +0,3% di ottobre. Per i prossimi mesi, sia presso gli imprenditori sia presso i consumatori prevalgono attese di una dinamica moderata dell’inflazione, pur con qualche segnale di recupero”.