Italia: spread Btp/Bund ancora in ribasso. Per S&P’s può riacciuffare categoria ‘A’
Le buone notizie per l’Italia arrivano oggi da un’agenzia di rating: Standard and Poor’s. Se Roma percorrerà la strada giusta sul fronte del debito, della crescita e dell’impatto delle riforme può tornare alla categoria ‘A’. Una spiraglio di luce per l’Italia grazie alle dichiarazioni di Myriam Fernandez de Heredia, responsabile dei rating sovrani in Europa, Medio oriente e Asia per Standard and Poor’s, nel corso di un’intervista al quotidiano “Il Sole 24 Ore”.
Nella lunga intervista al quotidiano finanziario nazionale Fernandez de Heredia ha esordito dicendo che “Il primo passo per l’Italia sarà riportare l’outlook da negativo a stabile. E questo dipenderà dall’andamento del debito, della crescita e dall’impatto economico delle riforme varate dal Governo Monti sull’andamento economico”. La responsabile dei rating sovrani Emea per S&P’s ha dichiarato inoltre che “le politiche adottate dal Governo Monti permettano una crescita sostenuta nel tempo, il controllo delle finanze pubbliche e la riduzione strutturale del rapporto debito pubblico/pil”.
Spread Btp/Bund sempre più in basso
Nei primi scambi di giornata il differenziale di rendimento tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco si muove sui 310 punti base, livelli che non si vedevano dallo scorso settembre. Il rendimento del bond decennale italiano si attesta sotto quota 5%, e precisamente al 4,93%.
Ancora più interessante diventa il quadro se si fa un parallelo sul fronte obbligazionario con la Spagna. Il differenziale di rendimento verso i Bund dei titoli italiani a 2 anni si attesta a 155,4 punti base contro i 200,7 punti per i corrispondenti titoli spagnoli. Sulla scadenza a cinque anni gli spread sono sostanzialmente in parità in area 260 punti. Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni viaggia oggi dunque a quota 310 punti base contro i 301,5 punti dello spread Bonos/Bund.