Dopo le dimissioni dei vertici Abi il governo apre a modifiche sulla stretta alle banche
La rivolta delle banche potrebbe fermarsi alla Camera. Le dimissioni del vertice Abi sono un segnale forte che l’industria del credito ha voluto mandare al governo e che potrebbe trovare una pronta risposta politica.
Ieri il Senato ha dato il via libera al maxi-emendamento sulle liberalizzazioni con 237 sì. Ora il provvedimento passa alla Camera dove secondo gli addetti ai lavori dovrebbe subire poche modifiche. Una di queste potrebbe però riguardare proprio il punto che ieri il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ha definito “la classica goccia che fa traboccare il vaso”: l’eliminazione delle commissioni bancarie sugli affidamenti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà ha infatti aperto a possibili variazioni, assicurando che una modifica è già pronta alla Camera.
Resta la cronaca di una mossa di protesta, le dimissioni dei vertici Abi, che non ha precedenti tra i banchieri italiani.
Ieri il Comitato di presidenza dell’Associazione bancaria italiana (Abi) ha rassegnato le proprie dimissioni in segno di protesta contro la norma contenuta nel decreto legge sulle liberalizzazioni (l’articolo 27 bis) che cancella le commissioni bancarie sugli affidamenti.
A dare l’annuncio è stato Mussari nel corso di una conferenza stampa convocata a sorpresa presso Palazzo Altieri a Roma. Nel corso del suo intervento, il presidente dell’Associazione, Giuseppe Mussari, ha parlato di un clima generale sfavorevole verso l’industria bancaria.
A dare l’annuncio è stato Mussari nel corso di una conferenza stampa convocata a sorpresa presso Palazzo Altieri a Roma. Nel corso del suo intervento, il presidente dell’Associazione, Giuseppe Mussari, ha parlato di un clima generale sfavorevole verso l’industria bancaria.
Internamente all’Abi, adesso la palla passa al consiglio. Secondo quanto anticipato ieri a Finanza.com, una decisione potrebbe arrivare già durante la prossima settimana o al massimo nei primi giorni della successiva.