Italia: S&P’s conferma rating a “BBB-“, outlook stabile grazie a riforme e Bce
La ripresa dell’Italia è in corso, il Pil crescerà in media dell’1,3% annuo nel 2016-2017 in scia del rafforzamento della domanda interna. È quanto si legge nella nota con cui l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato la valutazione di lungo e di breve termine “BBB-/A-3” assegnata al nostro Paese. Il giudizio sull’Italia paga pegno alla debolezza della crescita economica e al calo della competitività, “che minano la sostenibilità delle finanze pubbliche”. A pesare ovviamente sulla valutazione è anche il debito pubblico, “il terzo più alto” tra i 130 stati sovrani analizzati dall’agenzia, “superato solo dalla Grecia e, marginalmente, dal Giappone”.
Luci ed ombre
Da un lato “riteniamo che l’adozione delle riforme della costituzione e della legge elettorale possano migliorare l’efficienza del processo legislativo”, rileva S&P’s. Giudizio positivo anche per i provvedimenti relativi l’istruzione, il mercato del lavoro e il settore bancario. Dall’altro però c’è da rilevare che “le riforme della pubblica amministrazione, della giustizia e della sicurezza sociale sono state marginali” e, nel contempo, “la portata della spending review è stata significativamente e ripetutamente ridimensionata e il processo di consolidamento di bilancio ha segnato un rallentamento”.
In calo medio dello 0,7% tra il 2011 e il 2015, il Prodotto intero lordo italiano nell’anno corrente è visto in aumento dello 0,8%. Tra il 2016 e il 2018 l’indice della ricchezza prodotta è stimato all’1,3% medio e, a questi ritmi, il Pil tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2024. Per quanto riguarda i prezzi, dopo il +0,2% dell’anno corrente, nel 2016 l’inflazione dovrebbe segnare un +0,8%.
Outlook stabile grazie a riforme e Bce
L’outlook è stabile poiché l’agenzia stima che l’esecutivo “proseguirà l’implementazione delle riforme strutturali e di bilancio finalizzate a rafforzare la crescita e a stabilizzare il rapporto tra debito pubblico e Pil” e che la Bce continuerà a sostenere il processo di normalizzazione della dinamica inflazionistica.