Italia: rendimento Btp a 10 anni torna sotto il 7%. Buone notizie dal deficit, sceso ai minimi dal 2008
Positivi riscontri arrivati dai conti pubblici italiani con il restringimento del deficit al 4,3%, sui minimi dal 2008. Immediata la reazione del mercato con il rendimento del Btp decennale sceso sotto la soglia critica del 7% in attesa dell’importante test di domani rappresentato dall’asta di Bot per massimi 12 mld di euro a cui farà seguito quella di Btp per massimi 4,75 mld in agenda venerdì.
Rendimento Btp in calo, spread poco sopra quota 500 punti base
Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i titoli tedeschi di pari durata è sceso in questi minuti ai minimi di giornata a quota 506 punti base. Il rendimento del decennale italiano è tornato sotto la soglia critica del 7%, attestandosi al 6,97%, sui minimi a una settimana. In calo anche il rendimento sulle scadenze più brevi, con il Btp a 2 anni che rende il 4,79% e quello a 5 anni il 6,21%.
Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i titoli tedeschi di pari durata è sceso in questi minuti ai minimi di giornata a quota 506 punti base. Il rendimento del decennale italiano è tornato sotto la soglia critica del 7%, attestandosi al 6,97%, sui minimi a una settimana. In calo anche il rendimento sulle scadenze più brevi, con il Btp a 2 anni che rende il 4,79% e quello a 5 anni il 6,21%.
Deficit al 4,3% nei primi 9 mesi 2011 dal 4,6% dello stesso periodo 2010
Il miglioramento dei conti pubblici italiani è testimoniato dal calo del deficit che si attesta ai minimi dal 2008. Nei primi nove mesi del 2011 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 4,3%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. I dati diffusi oggi dall’Istat evidenziano nel terzo trimestre 2011 un indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche pari al 2,7% del Prodotto interno lordo (Pil), valore inferiore di ben 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2010.
Il miglioramento dei conti pubblici italiani è testimoniato dal calo del deficit che si attesta ai minimi dal 2008. Nei primi nove mesi del 2011 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 4,3%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. I dati diffusi oggi dall’Istat evidenziano nel terzo trimestre 2011 un indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche pari al 2,7% del Prodotto interno lordo (Pil), valore inferiore di ben 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2010.
Avanzo primario pari all’1,7% del pil nel III trimestre, +1,4% le entrate correnti
Il saldo primario, ossia l’indebitamento al netto degli interessi passivi, nel terzo trimestre 2011 risulta positivo per 6.615 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è dell’1,7%. Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -494 milioni di euro (era stato -2.084 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza negativa sul Pil dello 0,1%. La nota dell’Istat rimarca inoltre come nel terzo trimestre 2011 le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,4%. Le uscite correnti sono aumentate dello 0,5%, mentre quelle in conto capitale sono diminuite del 12,1%. Nei primi nove mesi del 2011 le uscite totali sono aumentate dell’1,1% in termini tendenziali, mostrando un’incidenza sul Pil del 47,5% (47,8% nel corrispondente periodo del 2010). Le entrate totali nel terzo trimestre del 2011 sono cresciute, in termini tendenziali dell’1,4%. Le entrate correnti sono aumentate dell’1,4%, quelle in conto capitale del 2,8%. Nei primi nove mesi del 2011, le entrate totali sono aumentate dell’1,6% in termini tendenziali, mostrando un’incidenza sul Pil del 43,2%, invariata rispetto al corrispondente periodo del 2010.
Il saldo primario, ossia l’indebitamento al netto degli interessi passivi, nel terzo trimestre 2011 risulta positivo per 6.615 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è dell’1,7%. Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -494 milioni di euro (era stato -2.084 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza negativa sul Pil dello 0,1%. La nota dell’Istat rimarca inoltre come nel terzo trimestre 2011 le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,4%. Le uscite correnti sono aumentate dello 0,5%, mentre quelle in conto capitale sono diminuite del 12,1%. Nei primi nove mesi del 2011 le uscite totali sono aumentate dell’1,1% in termini tendenziali, mostrando un’incidenza sul Pil del 47,5% (47,8% nel corrispondente periodo del 2010). Le entrate totali nel terzo trimestre del 2011 sono cresciute, in termini tendenziali dell’1,4%. Le entrate correnti sono aumentate dell’1,4%, quelle in conto capitale del 2,8%. Nei primi nove mesi del 2011, le entrate totali sono aumentate dell’1,6% in termini tendenziali, mostrando un’incidenza sul Pil del 43,2%, invariata rispetto al corrispondente periodo del 2010.