News Notizie Italia Italia poco attrattiva per i capitali esteri: troppo fisco e burocrazia (Aibe)

Italia poco attrattiva per i capitali esteri: troppo fisco e burocrazia (Aibe)

Pubblicato 31 Marzo 2014 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:12
L'Italia è poco attrattiva per i capitali stranieri. La criticità del sistema Italia emerge dall'indice Aibe-Index che è oggi a 33,2 su una scala da 0 a 100 (0=nessuna attrattività /100=massima attrattività), presentato oggi da AIBE - l'Associazione delle Banche Estere operanti in Italia. Eccesso di normative, burocrazia e fisco: questi gli ostacoli più percepiti. "Un valore atteso, ma ancora molto basso, che può migliorare solo tramite l'attuazione di efficaci e credibili politiche di sviluppo", ha commentato Guido Rosa, presidente AIBE che ha presentato il primo osservatorio dell'attrattività dell'Italia sugli investitori esteri. Gli intervistati collocano l'Italia nella parte bassa della graduatoria di attrazione dei capitali esteri, con Russia, Spagna e Francia, che occupano le ultime posizioni. Paesi, questi quattro, in cui il saldo tra "attrattività" vs "non attrattività" è per tutti negativo. Mentre ai vertici si posizionano Stati Uniti, Germania e Cina, seguiti da Gran Bretagna, India e Brasile, per i quali il saldo è positivo. Il più forte scetticismo si manifesta per tutti gli aspetti legati al quadro normativo e burocratico (sovrapposizione dei vincoli normativi, incertezza interpretativa, tempi della giustizia). Insieme al carico fiscale e alla flessibilità del mercato del lavoro, si caratterizzano come gli aspetti più urgenti di intervento da parte delle istituzioni per le attese del contesto internazionale - anche più del livello di corruzione e del costo del lavoro - per citare altri aspetti prioritari sondati. Occasioni quali Expo 2015 e il semestre europeo di presidenza italiana non sembrano invece essere utili ad incrementare l'attrattività dell'Italia. In particolare, secondo i due terzi del panel, Expo 2015 non contribuirà a questo scopo, mentre per la maggioranza degli intervistati, il semestre europeo sarà una vetrina per rendere visibili le trasformazioni in atto, ma che di fatto non inciderà sulla scarsa valutazione.