Italia: Padoa-Schioppa, tagliate le stime di crescita

Si stringono i tempi per la nuova Finanziaria, che, secondo quanto fatto sapere dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, a margine della riunione informale dell’Ecofin di Oporto in Portogallo, sarà varata dal Consiglio dei ministri il 28 settembre. Sebbene il numero uno di Via XX Settembre abbia preferito mantenere il riserbo sui contenuti della manovra, sembra che il relativo buon andamento dei conti pubblici possa consentire di non toccare le tasse, che anzi dovrebbero essere ridotte, a cominciare da quelle relative alla casa. Il quotidiano Sole 24 Ore di ieri ipotizza che l’incoraggiante dinamica delle entrate fiscali, unitamente a un contenuto andamento dei pagamenti, possa portare senza problemi il Belpaese a centrare il target di un rapporto deficit/Pil nell’ordine del 2,5% nel 2007. Non solo, ma per il quotidiano finanziario ci sarebbe addirittura spazio per un extra-gettito – il cosiddetto “Tesoretto” – nell’ordine di 7-8 miliardi di euro.
Ma se Padoa-Schioppa ha tenuto comunque la bocca cucita sui contenuti della Finanziaria 2008, non ha fatto mistero del taglio delle stime di Prodotto interno lordo. Da Oporto, al termine dei lavori dell’Ecofin, il ministro dell’Economia ha infatti dichiarato che l’Italia dovrà rivedere al ribasso le stime di crescita per il prossimo anno “e forse anche oltre”. “Da luglio a oggi – ha detto Padoa-Schioppa – quello che si profila è un quadro meno positivo per il futuro, pur rimanendo in un contesto di andamento buono sia per l’economia mondiale sia per quella europea, e quindi senza escludere quella italiana”. Ma le stime di crescita dovrebbero essere riviste al ribasso già da quest’anno, all’1,8%, pur non andando a intaccare l’obiettivo di deficit/Pil del 2,5%, e dovrebbero scendere sotto il tetto del 2% anche per il 2008.
La revisione al ribasso dei target di crescita è strettamente connessa alla crisi dei mercati finanziari internazionali innescata dai mutui statunitensi cosiddetti “subprime”. In proposito, sempre a Oporto, il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha affermato di non potere dire se il peggio è passato ma ha dichiarato che “bisogna attendere i prossimi risultati delle trimestrali delle banche” per potere stilare un primo bilancio. Tuttavia, Draghi ha pronosticato che “l’economia mondiale non dovrebbe risentire significativamente della crisi perché la Cina, l’India e l’Eurozona continuano ad andare bene”. Per il numero uno di Via Nazionale l’Italia poi potrebbe essere in un certo senso più al riparo rispetto ad altri paesi europei poiché qui le banche “sono poco esposte e l’esposizione che hanno non desta particolari preoccupazioni”.