Italia: nessun effetto Volkswagen sulle immatricolazioni, +17,1% per le vendite a settembre. Fca meglio del mercato

Mentre lo scandalo Volkswagen sulle emissioni truccate rimane in primo piano in Europa e nel mondo, continuano ad arrivare segnali positivi dalle vendite di nuove vetture dai principali paesi del Vecchio continente, Italia compresa. Secondo i dati pubblicati ieri sera dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a settembre il mercato tricolore dell’auto ha totalizzato 130.071 immatricolazioni, con una crescita del 17,1% rispetto allo stesso mese del 2014. Positivo anche il saldo dei primi nove mesi del 2015: i volumi immatricolati sono stati pari a 1.196.270 unità, il 15,3% in più rispetto a gennaio-settembre 2014. Una cifra che se, proiettata a fine anno, indica un volume di immatricolazioni di 1.568.000 unità per l’intero 2015. E secondo le stime del Centro Studi Promotor (Csp) non vi sono ragioni per ritenere che nell’ultimo trimestre dell’anno il mercato italiano possa rallentare nel recupero a due cifre iniziato nel 2015.
Fca batte ancora il mercato, vendite crescono di oltre il 20% a settembre
Anche a settembre le vendite di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) in Italia hanno battuto il mercato, per la nona volta consecutiva: +20,3 per cento rispetto al mercato che è cresciuto di poco più del 17 per cento. Sono state 36.900 le immatricolazioni Fca per una quota del 28,4 per cento, +0,75 punti percentuali rispetto a un anno fa. Ed è proseguita nel mese di settembre la forte crescita di Jeep: +251,1% nell’anno anche grazie alla Renegade. Settembre positivo per il marchio Fiat grazie anche al costante successo della Panda e della famiglia 500. Segno positivo anche per Alfa Romeo, che ha aumentato le vendite dell’11% in settembre, e per Lancia: +3,8 nei primi nove mesi dell’anno. Nel mese cinque modelli Fca tra le top ten: Panda (auto più venduta in assoluto), Ypsilon, Punto, 500L e 500X.
Nessun effetto Volkswagen sulle immatricolazioni

Sulla vicenda Volkswagen si è soffermato anche il presidente di dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia), Roberto Vavassori. “I fatti dei giorni scorsi e il successivo battage mediatico ci inducono a richiamare all’attenzione alcuni concetti – ha dichiarato Vavassori – Sicuramente si tratta di individuare chiaramente le responsabilità dell’accaduto, senza per questo stigmatizzare tutta la categoria dei costruttori di autoveicoli”. Teniamo a ricordare, ha aggiunto Vavassori, che dal primo settembre 2015 è obbligatorio mettere in commercio auto nuove esclusivamente di classe Euro 6 che, sia per quanto riguarda i modelli diesel che per i modelli a benzina, non sono assolutamente toccate dal problema del software Volkswagen.