Notizie Notizie Italia Italia, il PIL gira in negativo a inizio 2022 (-0,2%): recessione tecnica più che probabile

Italia, il PIL gira in negativo a inizio 2022 (-0,2%): recessione tecnica più che probabile

29 Aprile 2022 15:54

Le fiammate dell’inflazione e la guerra in Ucraina hanno inceppato la corsa dell’economia tricolore. Il PIL, nel primo trimestre 2022, frena rallenta dello 0,2% t/t e fa così segnare il primo numero negativo dall’ultimo trimestre 2020. Così, dopo la cavalcata del 2021, l’Italia sembra ora indirizzata verso la recessione tecnica. Come evidenziano le analisi sul tema realizzate dagli esperti di ING e Intesa Sanpaolo.

Il rallentamento del PIL, appesantito dai picchi inflattivi e dalle tensioni geopolitiche in Ucraina, non sembra infatti destinato ad arrestarsi, nonostante le contromisure adottate dal governo Draghi. E a giugno, con un altro numero in negativo, potrebbe essere sancita la recessione tecnica italiana. A sottolinearlo è in un suo commento Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING.

In ogni caso, non tutti i mali vengono per nuocere, perché come sottolinea nella sua analisi Paolo Mameli, Economista di Intesa Sanpaolo, le previsioni si sono rivelate meno negative del previsto. “Nel 1° trimestre 2022, il PIL italiano è calato di -0,2% t/t, dopo che il dato relativo a fine 2021 è stato rivisto al rialzo a 0,7% da un precedente 0,6% – evidenzia l’esperto – Il dato è in linea con le aspettative di consenso, ma migliore delle nostre attese (e di quelle, fra gli altri, di Governo e Banca d’Italia)”.

Insomma, da un lato Intesa infonde un po’ più di positività ma dall’altro evidenzia come “al momento il nostro scenario di base prevede un rimbalzo del PIL nel trimestre corrente (sia pure più debole di quanto ci aspettassimo prima della guerra in Ucraina). Tuttavia, non si possono escludere scenari più severi, soprattutto nel caso in cui nelle prossime settimane venga deciso un embargo al gas russo, che avrebbe effetti soprattutto sul settore industriale”. Una situazione in piena evoluzione, della quale non possiamo ancora prevedere a pieno le conseguenze economiche.